Si sposano sotto le bombe: è l’amore che sfida l’odio
Al loro matrimonio non ci sono stati festeggiamenti, né cori, né fiori. In lontananza solo le sirene ma nel cuore tutto l’amore del mondo. Vi racconto la storia di Yaryna e Sviatoslav e del loro amore disposto a consacrarsi nonostante la guerra.
Stiamo vedendo le bombe cadere, i cieli incendiarsi e il mondo tremare davanti a questa follia. Mentre il dolore è inevitabile e la preghiera un dovere, possiamo continuare ad avere fiducia e speranza in questa umanità che non si arrende allo spirito di morte e di terrore che Satana vuole infliggere.
Ci arrivano da ogni dove notizie di grandissima solidarietà: un milione di euro è stato raccolto solo in Italia in due giorni attraverso donazioni volontarie di cittadini comuni, per sostenere i civili ucraini, i corridoi umanitari si stanno mobilitando ovunque, le piazze sono piene di gente che vuole la pace, le case nei paesi confinanti sono aperte, le richieste e le offerte a Dio si moltiplicano. Perfino l’Onu, prima di iniziare un’importante riunione, ha chiesto ai presenti di restare in silenzio per pregare o meditare.
Anche dal fronte di guerra, poi, arrivano notizie che scaldano il cuore. Notizie che davvero ci fanno dire: “Forte come la morte è l’amore” (Ct 8,6-7). Perché sì, la vita è fragile, ma noi non siamo fatti solo per questa vita. Siamo carne impastata di cielo. C’è qualcosa che ci trascende, che nessun cecchino può uccidere. E a chi si trova a un passo dalla morte, Dio sembra rivelarlo ancora di più: chi ha solo il presente, di colpo si accorge che non può sprecarlo.
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Avrei dovuto continuare il mio discorso sui giovani e la castità, sulla bellezza dell’amore che lega l’uomo e la donna nel disegno del Creatore, ma oggi lascio che un insegnamento su questo giunga direttamente dalla terra ucraina, dove due ragazzi che avrebbero dovuto sposarsi a maggio hanno deciso di anticipare le nozze e di sposarsi sotto le bombe. Hanno sentito l’urgenza di sigillare il loro patto d’amore, per “affrontare la guerra da marito e moglie”. Un gesto che ci parla di eternità. Di una vita che oltrepassa i confini di questa vita. E di un’alleanza, quella tra l’uomo e la donna, a cui il mondo non può rinunciare se vuole avere futuro.
La data del lieto evento sarebbe dovuta essere il 6 maggio di quest’anno. Dovevano festeggiare su una terrazza con vista sul fiume Dnepr, ma il suono delle prime sirene e i bombardamenti sull’Ucraina hanno spinto Yaryna Arieva e Sviatoslav Fursin a sposarsi subito. È stata la 21enne Yarina che, quando Vladimir Putin ha annunciato l’attacco, ha suggerito al fidanzato di celebrare la cerimonia quanto prima. Nessuna marcia nuziale, solo il terribile suono delle sirene dei raid aerei in sottofondo. “Tutto è stato spaventoso” ha raccontato la ragazza alla CNN. “Il momento più felice della tua vita sotto le bombe. Non avrei mai pensato potesse accadere”. Ma nonostante tutto non si sono fermati. Hanno avuto il coraggio di guardarsi negli occhi e di promettersi fedeltà incondizionata.
La vita che sfida la morte.
L’amore che sfida l’odio.
La speranza che sfida la disperazione.
Il coraggio che sfida la tristezza.
Chi muore ma nella vita ha amato, non muore per sempre. Gesù lo afferma con forza: Lui è la Vita. In questi giorni, ho chiesto spesso a Dio: “Perché tutto questo?” e, pur avendo ancora un forte macigno nel cuore, ho sentito un po’ di pace rammentando le parole che Cristo stesso dice ai suoi discepoli: “E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo” (Mt 10,28). I veri morti di questa guerra sono quelli che odiano. Chi sceglie l’amore non morirà mai.
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