Briciole di Vangelo - Tempo di Pasqua

25 Aprile 2022

Missione e martirio

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 16,15-20)
In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

Il commento

Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura” (16,15). Tutti i Vangeli si chiudono con un esplicito mandato missionario. La traduzione letterale è ancora più eloquente: “Camminando nel mondo, proclamate il Vangelo ad ogni realtà creata”. Il verbo greco [poréuomai] indica il viaggio, occorre dunque mettersi in cammino. La missione non può essere virtuale, non possiamo annunciare quel Dio che è venuto in mezzo a noi stando comodamente chiusi nelle nostre case e lanciando messaggini attraverso i social. I missionari accettano la fatica e i rischi del cammino. Proclamare significa parlare ad alta voce. La Parola di Dio non può essere pronunciata sommessamente per non dare fastidio. Al contrario, deve essere proclamata in modo forte e chiaro per dare a ciascuno la possibilità di prendere posizione dinanzi a Dio.

Missione e martirio camminano insieme. La missione non è una passeggiata, non basta dare le briciole del proprio tempo. Se davvero abbiamo accolto il Vangelo tutta la vita e tutto quello che facciamo diventa per noi un’occasione di annuncio. Tutto questo non avviene a costo zero. Comporta sempre qualche sacrificio, chiede di rinunciare a quelle cose che non sono essenziali. È bene però ricordare che per tanti cristiani, di ieri e di oggi, il martirio non è solo una suggestiva metafora ma una realtà drammatica, è la vita stessa che viene minacciata. Il martirio non faceva paura a Teresa di Lisieux, in una lettera a padre Roulland, all’inizio della sua esperienza missionaria in Cina, gli augura la santità e scrive che pregherà perché un giorno possa glorificare Dio con il martirio: “Lei sa, fratello mio, che se il Signore continuerà ad esaudire la mia preghiera, lei otterrà un favore che la sua umiltà le impedisce di sollecitare? Questo favore incomparabile lei lo indovina, è il martirio!” (LT 201, 1° novembre 1896). Nella scia di questa testimonianza, non possiamo chiedere di essere liberati dai problemi, chiediamo invece la grazia di restare fedeli nelle piccole e grandi avventure della vita. Lo chiediamo per intercessione di Teresa, patrona delle missioni.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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