Briciole di Vangelo - Tempo di Pasqua

8 Maggio 2022

Nelle mani di Dio

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 10,27-30)
In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.

Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano.
Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre.
Io e il Padre siamo una cosa sola».

Il commento

Nessuno le strapperà dalla mia mano” (10,28). Siamo nelle mani di Dio! È un’espressione che ritorna spesso sulle labbra dei credenti, come manifestazione di fiducia, specie quando sperimentano una prova che appare ben più grande delle loro forze. È una fede che oggi viene confermata dalle parole che Gesù consegna ai discepoli. Non parla dell’umanità ma delle pecore che ascoltano la sua voce e lo seguono (10,27). I verbi ascoltare e seguire sono un chiaro riferimento all’esperienza di fede. I discepoli possono contare sulla presenza assidua del Maestro, stando con Lui sanno di essere al sicuro. Il verbo greco [harpázō] significa afferrare con violenza, fa pensare ad un nemico che interviene con forza ma non può fare nulla se siamo aggrappati a Gesù. Questa promessa è consolante e viene ulteriormente confermata da queste parole: “Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno” (10,28). Il verbo apóllymi non significa perdere o smarrire la strada ma distruggere, uccidere. Stando a questa parola, nessuno – occorre sottolineare questo avverbio: nessuno – può distruggere l’opera di Dio. Lungo il cammino della vita la Chiesa incontra numerosi nemici e tutti agguerriti, possono far del male e anche uccidere la vita. Ma nessuno può togliere la vita eterna.

La vocazione alla maternità è strettamente legata al dono della vita. La mamma accoglie i figli e dona loro tutto il necessario per crescere. La mamma si spende e si consuma perché la vita dei figli possa manifestarsi in tutta la sua bellezza. È pronta a donare anche la vita, se necessario, E tuttavia, per quanto si impegni, non può dare la vita eterna né può evitare che la vita sia sciupata. Per questo, consegna a Dio i suoi figli. Quando si avvicina il tempo di morire, santa Zelia ha un grande rimpianto per Leonia, la figlia più debole che ha solo 14 anni. Ha chiesto e supplicato il Signore di darle ancora un po’ di tempo per poterla educare. Ma quando vede che questa supplica non viene esaudita, offre la sua vita per la figlia e la consegna a Dio con la certezza che è in mani sicure.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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