Briciole di Vangelo - Tempo di Pasqua

9 Maggio 2022

L’unico e buon Pastore

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 10, 1-10)
In quel tempo, disse Gesù: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».

Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.

Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita a l’abbiano in abbondanza».

Il commento

Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore” (10,2). Quando leggiamo il Vangelo dobbiamo partire da una domanda fondamentale, sempre la stessa: chi è Gesù? È questa l’unica cosa che  ci interessa. Dalla risposta che diamo possiamo comprendere tutto il resto. Per descrivere l’identità di Gesù l’evangelista Giovanni usa diverse immagini, tutte ben radicate nella tradizione biblica d’Israele: alle nozze di Cana (Gv 2, 1-11) Gesù appare come lo Sposo che viene a compiere l’alleanza nuziale; nella sinagoga di Cafarnao si presenta come il “pane disceso dal cielo” (6, 51-58); nelle parole che oggi proclamiamo usa l’immagine del Pastore. Se diverse sono le immagini, unico è l’annuncio che esse veicolano: il Rabbì di Nazaret manifesta e incarna il volto di quel Dio che ha scelto Israele e si prende cura del suo popolo.

Gesù si presenta come il pastore che “entra dalla porta” (10,2). Non viene di nascosto, come i ladri e i briganti. Non è un estraneo né tantomeno un nemico. Lui appartiene al gregge di Dio, è nato nel solco di quella storia secolare. Per questo entra dalla porta del recinto, non vi entra come una delle pecore ma come il Pastore annunciato dai profeti. In altre parole, ha l’autorità di Dio. Per questo annuncia di essere venuto per “dare la vita in abbondanza” (Gv 10,10). È Colui che possiede la vita (Gv 1,4) ed è l’unico che può donarla. Quest’annuncio percorre tutto il Vangelo di Giovanni e trova il suo sigillo proprio nelle parole conclusive in cui l’Autore spiega che quelle pagine sono state scritte perché “crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome” (20,31). È questa la verità che oggi dobbiamo accogliere e proclamare, dovremmo dire a tutti: “Se desideri la vita, se la desideri veramente e non ti accontenti delle briciole che cadono dalla mensa dei potenti di questo mondo, se vuoi la vita piena e non semplicemente i piaceri effimeri che offre il mondo, volgi il tuo sguardo a Cristo e lasciati condurre da Lui. Lui solo conosce i pascoli capaci di dare il cibo che sazia la fame del cuore. Lui solo, l’unico e buon Pastore”.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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