I GIOVANI E LA FEDE

Da bambino ho incontrato Gesù, poi ho perso la fede… ma Lui è venuto a cercarmi

I giovani rifuggono davvero la fede? O piuttosto hanno bisogno di testimoni autentici? Quella che segue è la storia di Luca, un giovane che racconta di aver conosciuto Gesù da bambino attraverso un sacerdote che si prendeva davvero cura dei suoi fedeli, come un padre. Crescendo, Luca si è perso, ma il ricordo luminoso di quel sacerdote gli ha permesso di rimettersi in cammino… 

Da dove arrivo? Beh, la mia storia con Dio inizia da bambino, negli anni in cui nel mio piccolo paesino frequentavo la parrocchia e dove Don Paolo, il primo vero uomo di Dio che ho conosciuto, mi aiutava a restare incollato alla Chiesa e a Cristo, con l’esempio, con amore, preghiera e devozione. 

Dio, a noi piccoli bimbi di paese, aveva donato questo parroco “polentone”: un uomo dall’accento settentrionale, dall’aria severa e rigida, ma con un cuore di padre, che si occupava dei suoi parrocchiani da vero uomo amante della sua Chiesa. 

Egli ci proponeva delle attività che avevano una bellezza luminosa e nascondevano un sapore particolare, un sapore che a distanza di anni, da adulto incastrato in mille dubbi, fragilità, incertezze ho sempre cercato nella mia vita. 

Un sapore che smarrii crescendo, perdendomi dietro ad appagamenti fugaci e che non scaldano il cuore, come solo Dio può fare. 

Dopo aver passato la fanciullezza nell’ “oro”, l’adolescenza nel caos e i primi anni dell’età adulta nella morte e nel non senso, Dio ha iniziato a bussare al mio cuore e a mettermi in crisi. Prendendomi per mano, ha iniziato la sua meravigliosa opera con me: mi ha spinto ad un cambiamento, ad abbandonare un uomo vecchio, triste e ripiegato su di sé; mi ha condotto dapprima in un convento francescano, dove ho conosciuto fratelli e sorelle nella fede, poi tra ragazzi della GIFRA, e in contemporanea mi ha aperto altre strade dove potevo sentire la Sua presenza. 

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Ed ecco che, proprio grazie all’iniziativa amorevole di quel Padre che non abbandona i suoi figli, ricominciai ad assaporare qualcosa che da tempo avevo smarrito e che da tanto cercavo!

Se posso dire che il primo grande regalo Dio me lo fece quando ero bambino in quella parrocchia, grazie alla guida e all’amore di Don Paolo, posso anche affermare che, da adulto il Signore mi ha fatto anche il regalo di incontrarLo nell’esperienza della GIFRA. Fino a quel momento pensavo di cercare qualcosa, invece scoprii che stavo cercando Qualcuno.  

Ora, a due anni di distanza dalla sera in cui accettai di partecipare al mio primo incontro nella GIFRA, posso dire che questa esperienza fu un dono che Dio pensò per me, affinché io potessi tornare da Lui, tra le sue braccia, ed Egli ha fatto tutto questo per me, con amore e con dolcezza, senza che io neanche me ne rendessi conto. 

Dio mi ha attirato attraverso la mia più grande debolezza, ossia il mio desiderio più grande: di stare con Lui e con i suoi figli, il desiderio di una famiglia, il desiderio di comunione e di condivisione fraterna, quella vera; il desiderio di trovare qualcosa o qualcuno di più grande, di raro, di sconvolgente, qualcuno che ti cambia la vita e che ti fa scoprire chi sei veramente: un figlio amato. 

Non so bene cosa dirvi di più, e non so se quello che ho scritto possa essere di aiuto, anche perché il mio mestiere non è quello di scrivere articoli, ma posso assicurarvi che la GIFRA è un regalo bellissimo che ho ricevuto ed è uno di quei regali che mi riporta a Casa da Lui, quella Casa che ho sempre cercato dal giorno in cui incrociai i passi del sacerdote conosciuto da bambino, anche lui dono di Qualcuno.

Luca




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