BRICIOLE DI VANGELO

27 Giugno 2023

Ricevere e donare le cose sante

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 7, 6.12-14)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti.
Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano!».

Il commento

“Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci” (7,6). È un insegnamento difficile da interpretare. L’immagine dei cani e dei porci fa riferimento ai pagani, considerati animali impuri. E tali erano ritenuti tutti coloro che, non avendo ricevuto la circoncisione, non appartenevano al popolo santo di Dio. Sant’Agostino offre una geniale interpretazione (Discorsi, 60A. Mette in relazione questo brano con quello che ha per protagonista una donna cananea che chiede con insistenza la guarigione della figlia (Mt 15, 21-28). Ella appartiene al popolo dei pagani ed è paragonata da Gesù a quei cagnolini che non possono ricevere il pane dei figli (15,26). Senza scomporsi, lei fa notare con umiltà che i cagnolini hanno il diritto di prendere almeno le briciole che cadono dalla tavola (15,27). Questa risposta è degna di una credente, non è più una donna pagana perché riconosce il potere divino che opera nel Rabbì della Galilea. E difatti riceve da Gesù il titolo di credente: “Donna grande è la tua fede” (15,28). Commenta sant’Agostino: diventiamo credenti e abbiamo diritto a ricevere le cose sante quando impariamo a chiedere con fiducia ed umiltà. E sottolinea che, subito dopo le parole che oggi meditiamo, l’evangelista riporta questo insegnamento sulla preghiera: “Chiedete e vi sarà dato; bussate e vi sarà aperto; cercate e troverete” (Mt 7,7). Se non chiediamo con fede restiamo pagani nel cuore e riceviamo indegnamente le cose sante. Se dunque vogliamo accogliere Colui che è il Santo e ricevere ciò che viene da Lui con un cuore degno e purificato, dobbiamo custodire e alimentare una preghiera fiduciosa.

Se viviamo da credenti non solo siamo in grado di accogliere i doni di Dio ma possiamo anche comunicare efficacemente la sua santità. Anche le più piccole cose della vita diventano un veicolo di grazia, come annota Teresa di Lisieux: “Trovo che Gesù è davvero buono nel permettere che le mie povere letterine ti facciano del bene” (LT 147). Per accogliere la grazia, chiediamo al Signore di purificare il cuore e ricorriamo volentieri al sacramento della Riconciliazione.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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