Dal Vangelo secondo Matteo (16,13-19)

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

Il commento

“Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa” (16,18). Dopo aver affidato a Pietro un compito ben più grande di quello che l’uomo può fare, Gesù gli consegna una promessa: “… le potenze degli inferi non prevarranno su di essa” (16,18). Queste parole, che hanno accompagnato e sostenuto fin dall’inizio l’avventura del cristianesimo, sono inequivocabili, assicurano che la Chiesa, popolo santo di Dio e sacramento di salvezza, resterà fino alla fine dei secoli, non importa se sarà numericamente numerosa o tornerà ad essere un piccolo gregge. Il riferimento alle “potenze degli inferi” lascia intravedere la presenza di quel nemico ostinato che trama nell’oscurità per schiacciare la fragile comunità. Dobbiamo custodire con grande cura questa promessa, specie in epoche come la nostra in cui sentiamo l’ombra minacciosa del male. Le tempeste non hanno la forza di far crollare la Casa di Dio, quella che Lui edifica. Occorre perciò coltivare la pianticella della fiducia: “Dio è per noi rifugio e forza / aiuto sempre vicino nelle angosce”, canta il salmista. E aggiunge: “Dio è in mezzo ad essa: non potrà vacillare. / Dio la soccorre allo spuntare dell’alba” (Sal 46/45, 2.6). Per resistere al male l’unica strategia è quella di restare saldamente legati al Risorto, Lui che è la “pietra angolare” (Ef 2,20).
 
Se Dio custodisce la Chiesa vuol dire che la missione che essa svolge nella storia è assolutamente indispensabile. La Chiesa è la “città posta sul monte” (Mt 5,15) che illumina il cammino dei popoli. Con uno sguardo profetico, e sempre carico di speranza malgrado le circostanze storiche avverse, Giorgio La Pira scriveva che la Chiesa è “punto geografico essenziale – centro di gravità – per l’esistenza stessa di tutte le Chiese e per la unità di tutte le Nazioni”. Era sinceramente e profondamente convinto che “Cristo, attraverso la sua Chiesa e Pietro, attrae a sé tutte le genti” (Lettera a Paolo VI, 30 giugno 1970). Oggi preghiamo in modo particolare per Papa Francesco e affidiamo il suo ministero a Maria, Regina degli apostoli.