BRICIOLE DI VANGELO

6 Luglio 2023

Il vero bene

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 9,1-8)
In quel tempo, salito su una barca, Gesù passò all’altra riva e giunse nella sua città. Ed ecco, gli portavano un paralitico disteso su un letto. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati».
Allora alcuni scribi dissero fra sé: «Costui bestemmia». Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa infatti è più facile: dire “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ma, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: Àlzati – disse allora al paralitico –, prendi il tuo letto e va’ a casa tua». Ed egli si alzò e andò a casa sua.
Le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.

Il commento

“Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati” (9,2). Il racconto di Matteo è meno dettagliato rispetto alla versione di Marco (2, 1-12), vi troviamo comunque le note essenziali. La parola che Gesù rivolge al paralitico contiene una provocazione sempre attuale. Incurante della sua condizione fisica, il Rabbì di Nazaret gli dona la guarigione del cuore. Questa pagina evangelica non si limita a svelare l’identità divina di Gesù e la sua missione ma prefigura anche l’opera che la Chiesa è chiamata compiere. È una pagina da meditare con particolare attenzione in un’epoca come la nostra che ha fatto della salute il bene primario, anzi il bene esclusivo. Abbiamo dimenticato quella tradizione secolare che, a partire da una precisa gerarchia dei valori, insegnava che la felicità non corrisponde al benessere materiale ma nasce dalla comunione di Dio.

Stare bene non significa godere di buona salute. Padre Pio aveva continue e dolorose perdite di sangue. Marthe Robin era paralitica e cieca. Eppure entrambi hanno seminato il bene con straordinaria abbondanza. La salute non è tutto ma solo un ingrediente della vita, un mezzo in rapporto al fine, come scrive Sant’Agostino: “Tu vuoi avere la salute del corpo: d’accordo che sia un bene, tuttavia non è un gran bene ciò che ha anche un individuo cattivo. Vuoi avere oro e argento; ecco, convengo che anche ciò è un bene, se però ne farai buon uso; ma non ne farai buon uso se tu sarai cattivo. Per conseguenza l’oro e l’argento per i cattivi è un male, per i buoni un bene: non perché li renda buoni l’oro e l’argento, ma perché li trova buoni, e quindi essi ne fanno un uso buono. Se desideri avere una carica pubblica, è un bene, ma solo a condizione che tu ne faccia buon uso. Per quanti una carica fu causa di rovina! Per quanti invece una carica fu un servizio per fare del bene!” (Discorso 72A, 4). A che serve avere cose buone se siamo cattivi? A che serve avere una lunga vita se non facciamo cose buone? A che serve avere tante capacità e risorse se le usiamo solo per garantirci il nostro benessere? Oggi chiediamo la grazia di ritornare a questa saggezza antica.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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