BRICIOLE DI VANGELO

7 Luglio 2023

La teologia dei santi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 9,9-13)
In quel tempo, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».

Il commento

“Ed egli si alzò e lo seguì” (9,9). Levi non è uno dei tanti che hanno scelto di seguire Gesù. È un odioso pubblicano, un rinnegato, un vampiro che succhia il sangue della povera gente. Una persona che tutti guardano con disprezzo. Quel giorno lo sguardo di Gesù si posa proprio su di lui non per rimproverarlo ma per chiamarlo. È una pagina assai importante, non dobbiamo considerarla come una singolare e isolata esperienza di conversione ma come un annuncio che percorre tutta la storia della Chiesa. Tutti gli evangelisti inseriscono questo racconto subito dopo l’episodio del paralitico in cui Gesù manifesta il potere di liberare l’uomo dal male che dimora in lui. Questo annuncio trova la sua espressione più eloquente e piena nella vicenda di Levi. È certamente necessario annunciare il perdono dei peccati ma è molto più efficace ascoltare la testimonianza concreta di un pubblico peccatore che diventa un discepolo fedele di Gesù. Storie come questa mostrano che Dio è davvero capace di cambiare il cuore dell’uomo. Possiamo parlare a lungo del peccato ma la testimonianza di un uomo che ha avuto da Dio il coraggio di abbandonare la vita di prima vale più di tante belle pagine di raffinata teologia. La vera teologia è quella che scrivono i santi. La conversione del cuore è la buona notizia che il mondo attende. Per questo l’apostolo Paolo non teme di presentarsi come un peccatore che ha ottenuto misericordia, come scrive a Timoteo: “Cristo Gesù è venuto per salvare i peccatori e il primo di questi sono io” (1Tm 1,15).

Gesù non chiede a Levi una pubblica ritrattazione ma la sequela comporta un’evidente e definitiva presa di distanza da tutto il suo discutibile passato. Gesù chiama tutti ma non tutti lo seguono perché non tutti sono disposti ad abbandonare il proprio modo di pensare e di vivere. Non basta dirsi credenti, dobbiamo vivere da credenti, cioè assumere uno stile di vita conforme alla fede che professiamo. Non è scontato né facile. È una grazia che chiediamo con fede.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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