Vita di coppia e “nuclei di morte”: per amare una donna, devi saper dire no a tua madre!

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Quale persona ascolti per prima: la tua fidanzata o tua madre? Il tuo fidanzato o i tuoi genitori? Secondo Padre Marini, basta un solo nucleo di morte per far morire il rapporto. Non recidere il legame con le famiglie di origine (ovvero non mettere la giusta distanza) è uno dei più frequenti e dei più pericolosi. Se è presente nella coppia, bisogna lavorarci. Voi a che punto siete?

“Quando una parola è abusata, significa che è poco vissuta. Oggi questo avviene con la parola amore”. Così, un giovane sacerdote, frate cappuccino, ha iniziato la sua omelia, durante una delle ultime messe cui ho partecipato. 

Commentava il brano del Vangelo in cui Gesù si rivolge ai discepoli in questi termini:

«Chi ama padre o madre più di me non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me.
Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.

Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perchè è un giusto, avrà la ricompensa del giusto.

Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».

“Non è vero che l’amore dove va… va. – ha affermato il sacerdote – L’amore ha bisogno di essere regolato, tanto quanto i fiumi hanno bisogno di un letto per scorrere. Lo vediamo cosa succede quando i fiumi rompono gli argini”. 

Dopo questa premessa, si è concentrato su alcune dinamiche sbagliate nei matrimoni: “Perché la relazione tra un uomo e una donna sia sana, bisogna aver messo dei paletti. Non tutti gli amori sono uguali e hanno la stessa priorità. L’amicizia, ad esempio, è una relazione importante, ma un uomo che si sposa e ha dei figli non può trascurarli per andare a giocare sempre a calcetto con gli amici; così come non può dar retta più alla mamma che alla moglie… Deve tagliare, in certo senso, col padre e la madre. I figli vengono prima degli amici, la moglie prima della mamma. Questo significa mettere una gerarchia nei rapporti. Al primo posto assoluto di questa scala, però, va Dio. Non per rubare tempo o spazio ad altri amori, ma perché amare Dio per primo regola tutti gli altri amori. Li mette in ordine. Ditemi un santo che non ha amato gli altri. È così: più ami Dio, come hanno fatto i santi, più ami gli altri. Più ami Dio, più sai mettere le giuste priorità nei tuoi rapporti”.

Leggi anche: Ci sono “nuclei di morte” nella vostra coppia? Riflettendo con Padre Giovanni Marini (puntofamiglia.net)

Questa omelia mi ha fatto riflettere su un tema che avevamo già accennato: i nuclei di morte, individuati da Padre Giovanni Marini.

Un nucleo di morte che colpisce molte coppie, infatti, è l’incapacità di mettere delle priorità sane; in particolare l’incapacità di distaccarsi dalla famiglia di origine da un punto di vista fisico o psicologico. Padre Marini parla, in questi casi, della “non avvenuta desatellizzazione”.

Oggi, quindi, vi invito a riflettere su questo aspetto, soprattutto se siete fidanzati e state pensando ad un futuro insieme. 

Chi viene al primo posto? 

Quale persona ascolti per prima? La tua fidanzata o tua madre? Il tuo fidanzato o i tuoi genitori?

Secondo Padre Marini, basta un solo nucleo di morte (tra oltre venti possibili) per far morire il rapporto. Non recidere il legame con le famiglie di origine è uno dei più frequenti e dei più pericolosi. “L’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne”, dice la Genesi. 

Secondo Alessandra e Francesco di 5pani2pesci, se non avete ancora lavorato su questo punto, non siete pronti a sposarvi

La maggior parte dei divorzi, infatti, si verifica perché la coppia non agisce da coppia, ma subisce in modo catastrofico l’influenza delle famiglie di origine (che dovrebbero supportare la nuova famiglia e non sostituire uno dei due coniugi).

Per quanto invadenti possano essere genitori e suoceri, non si deve permettere loro di intromettersi, creando squilibri.

Può non essere semplice, ma se questo nucleo di morte è ancora presente bisogna non può nascere una nuova famiglia.

Se siamo fidanzati, mettiamoci mano: estirpiamo questo “cancro” (così Padre Marini parla dei nuclei di morte), prima che consumi il rapporto e lo rovini in modo irrecuperabile.

Alcuni passi che potete fare? Dialogare e ascoltarvi molto all’interno, parlare con i genitori se hanno oltrepassato i limiti, cercare una guida spirituale, chiedere aiuto a coppie più mature, rivolgersi a un consulente famigliare (nella mia diocesi il Consultorio Famigliare funziona molto bene!), parlare con uno psicologo che vi aiuti a vedere i punti in cui ancora non siete liberi dalle influenze dei genitori.

Il primo passo, però, è voler diventare una coppia davvero, con tutta la responsabilità che ne deriva. Non potete rimandare. In gioco c’è la salute della vostra futura famiglia!




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Cecilia Galatolo

Cecilia Galatolo, nata ad Ancona il 17 aprile 1992, è sposata e madre di due bambini. Collabora con l'editore Mimep Docete. È autrice di vari libri, tra cui "Sei nato originale non vivere da fotocopia" (dedicato al Beato Carlo Acutis). In particolare, si occupa di raccontare attraverso dei romanzi le storie dei santi. L'ultimo è "Amando scoprirai la tua strada", in cui emerge la storia della futura beata Sandra Sabattini. Ricercatrice per il gruppo di ricerca internazionale Family and Media, collabora anche con il settimanale della Diocesi di Jesi, col portale Korazym e Radio Giovani Arcobaleno. Attualmente cura per Punto Famiglia una rubrica sulla sessualità innestata nella vocazione cristiana del matrimonio.

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