BRICIOLE DI VANGELO

8 Luglio 2023

È qui la festa

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 9,14-17)
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno. Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore. Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano».

Il commento

“Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?” (9,14). La vocazione di Levi si era conclusa con un grande banchetto, l’evangelista presenta Gesù che siede a tavola assieme a “molti pubblicani e peccatori” (9,10). Questa scena certamente suscita un certo imbarazzo tra la gente più devota. Fanno parte di questo gruppo anche i discepoli di Giovanni che hanno stima del Rabbì di Nazaret e gli chiedono di spiegare perché non dà valore al digiuno che loro erano abituati a praticare con frequenza. D’altra parte il loro maestro, Giovanni Battista, era vissuto in regione desertiche e seguiva un vitto particolarmente arido (Mt 3,4). Sono dunque stupiti nel vedere che Gesù banchetta allegramente. La risposta del Nazareno è davvero sorprendente: “Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro?” (9,15). Sembra una domanda che interpella i suoi interlocutori, in realtà contiene un annuncio, quello che fa del cristianesimo una bella notizia.

Ubi caritas Deus ibi est: questo detto, attribuito a san Paolino di Aquileia (VIII secolo), potrebbe essere presentato anche così: dove c’è festa, lì c’è Dio. Gesù porta la gioia! È bene specificare che si tratta di una festa nuziale: un’immagine non casuale perché fa riferimento a quella festa che celebra e rinnova l’alleanza con Dio, come leggiamo nella letteratura profetica che presenta Dio come lo Sposo d’Israele: “Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero, non si allontanerebbe da te il mio affetto, né vacillerebbe la mia alleanza di pace, dice il Signore che ti usa misericordia” (Is 54,10). Il Signore non si limita ad accompagnare e a sostenere il suo popolo ma sottoscrive un patto di alleanza, fa di Israele la sua sposa. Quest’alleanza non dipende dalle circostanze storiche. L’amore di Dio è per sempre, ha il sapore dell’eternità. Gesù viene a sigillare l’esperienza che i profeti hanno annunciato, annuncia che Dio ama da sempre e per sempre. È questa la fede che oggi vogliamo proclamare.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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