Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 10,16-23)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.
Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.
Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo».

Il commento

“Vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe” (10,17). Queste parole fanno parte del mandato missionario che Gesù consegna agli apostoli, primizia e icona della Chiesa. Annunciare il Vangelo a tutti gli uomini è un ministero indispensabile da vivere con fedeltà, anche a costo di dare la vita. Le difficoltà, le minacce e le persecuzioni sono inevitabili, non dobbiamo indietreggiare per paura. Anzi, nella logica della fede sono una preziosa occasione per “dare testimonianza” (10,18), cioè per manifestare il nostro amore per Gesù. In questo modo il male viene vinto con il bene. Essere fedeli significa anche custodire la verità del Vangelo. Vi sono cristiani che, per evitare o attenuare i conflitti con il mondo, scelgono di annacquare la Parola di Dio, adattandola alle mode dei potenti e/o della maggioranza. È un pericolo che il cristianesimo ha incontrato fin dall’inizio, come attesta Paolo che scrive con fierezza: “abbiamo rifiutato le dissimulazioni vergognose, senza comportarci con astuzia né falsificando la parola di Dio, ma annunciando apertamente la verità e presentandoci davanti a ogni coscienza umana, al cospetto di Dio” (2Cor 4,2). Un pericolo ancora più diffuso ai nostri giorni, segnati da una strisciante dittatura culturale che condiziona non poco e induce molti cristiani – e purtroppo anche tanti Pastori – ad accogliere modi di pensare non compatibili con la fede.
 
Il Vangelo ha sempre incontrato una dura ostilità. “Anche ai nostri giorni – dice Papa Francesco – la persecuzione contro i cristiani è presente. Noi preghiamo per i nostri fratelli e sorelle che sono perseguitati, e lodiamo Dio perché, nonostante ciò, continuano a testimoniare con coraggio e fedeltà la loro fede. Il loro esempio ci aiuta a non esitare nel prendere posizione in favore di Cristo, testimoniandolo coraggiosamente nelle situazioni di ogni giorno, anche in contesti apparentemente tranquilli” (25 giugno 2017). Oggi ci impegniamo a custodire fedelmente il Vangelo nelle piccole scelte di ogni giorno.