GUERRA IN ISRAELE

Don Fabio Rosini e la sua lettura sul male: è il demonio il nostro vero nemico

Leggere continuamente di guerre che esplodono in tutto il mondo può portarci a perdere la speranza. Anche Gesù poteva pensare che fossimo messi talmente male che non valeva la pena incarnarsi; poteva darci per persi, tutti. Invece non l’ha fatto. Cristiani, testimoniamo il Vangelo, testimoniamo il Risorto, lasciamo il disfattismo a chi non ha conosciuto Gesù.

L’umanità ha un unico vero nemico, un male che la trascende e la tiene in ostaggio: il demonio. È lui che ci vuole gli uni contro gli altri. 

Se Cristo desidera vederci “uno”, in comunione d’amore, come fratelli e sorelle, il demonio ci vuole divisi, sempre e comunque. Divisi fino al punto di ucciderci a vicenda, letteralmente o fisicamente, come sta accadendo in queste ora in Israele e in tante altre parti del mondo.

Informarci su ciò che accade è doveroso, perdere fiducia nell’Uomo che ricade sempre nei soliti tranelli (come la guerra) è comprensibile, ma, quando ascoltiamo notizie tanto sconvolgenti, è bene anzitutto dare un nome alla vera causa di tutto questo orrore: Satana.

Quanti di noi sanno di avere un simile, potente, nemico dell’anima? (Nemico che si insinua in tutte le nostre relazioni, nei nostri pensieri, nelle nostre azioni).

Quanti di noi sanno che il male – a tutti i livelli – trae la sua origine da un essere pensante, intelligente, che si è ribellato a Dio e porta in quella direzione tutto il creato, specialmente l’essere umano, plasmato a immagine e somiglianza di un Padre che ama?

Da cristiani, senza indugi, dobbiamo smascherarlo: è il demonio che si nasconde – eppure si intravede benissimo! – dietro agli attacchi di Hamas, gruppo terroristico che vuole impedire progetti di pace tra i Paesi Arabi e quello di Israele.

Sempre Satana dietro allo spirito di vendetta e di distruzione che aleggia in tutte le parti in gioco. Ancora Lui nel terrore causato ai ragazzi presi in ostaggio e uccisi “a caso”, durante una manifestazione musicale.

Lui nella spietatezza, nella facilità con cui si uccide il prossimo, poiché visto come espressione visibile del male; ancora lui nell’educazione malata di bambini che crescono in paesi dove si respira questo clima di odio. 

Il demonio, però, non potrebbe nulla se noi non lo facessimo entrare nei nostri cuori, nelle nostre menti, nei nostri progetti. 

Il demonio deforma l’uomo, lo tenta, cerca di rubargli l’amicizia con Dio e con i fratelli. Ogni volta che glielo permettiamo, diventiamo suoi schiavi. 

Di questo parla molto bene il noto predicatore romano, don Fabio Rosini, nel libro “L’arte di guarire” (Editore San Paolo), dove afferma che vedere l’uomo come la causa ultima del male significa vanificare il piano salvifico di Dio proprio per quella umanità ferita dal peccato; significa non riconoscere che il male, accolto e perpetrato certamente dall’uomo, ha una causa altra, un’origine più lontana, più antica.

Leggi anche: Combattere il demonio con l’autorità di nostro Signore Gesù Cristo – Punto Famiglia

Perché ricordare questo? Per avere sempre a mente che il nostro vero nemico non è l’altro uomo, ma il demonio che lo soggioga; non è il peccatore, ma il peccato.

Duemila anni fa, Cristo è venuto in un mondo segnato dal peccato. È nato in un popolo dove “occhio per occhio, dente per dente” era già un passo in avanti, rispetto all’annientamento totale di colui che aveva fatto un torto ad un altro. Ha pensato che ne valesse la pena. Sapeva, come spiega don Fabio Rosini, che “eravamo messi così male da dover morire ammazzato per salvarci”, ma ha deciso di farlo, perché sapeva che non eravamo proprio “senza speranze”.

Quando ci scoraggiamo davanti alle guerre e alla crudeltà umana, quando pensiamo che il bene non vincerà mai, quando crediamo che sia tutto inutile (“tanto il male ci sarà sempre”), dobbiamo ricordare che Gesù ha scelto di incarnarsi, di predicare, di amare, di guarire, di prestare soccorso, di morire e risorgere in un mondo che conosceva solo questo. E che, proprio per questo, aveva bisogno di redenzione.

L’uomo ha una grande responsabilità, in quanto posto a capo della creazione. Le notizie terrificanti che leggiamo ci ricordano che non è lo stesso se corrispondiamo o no al progetto di Dio. 

Come invita don Fabio, allora, dobbiamo riscoprire la nostra vocazione più grande: quella di diventare santi, una chiamata oscurata dal peccato originale, ma che è presente in ogni uomo.

Dunque, cristiani, lasciamo il disfattismo agli altri, a chi non conosce risposte al male e non ha veduto il Signore risorgere: noi sappiamo chi è il vero nemico, abbiamo un vangelo di salvezza da far conoscere, abbiamo un Risorto da pregare e testimoniare. Facciamo la nostra parte, finché il Signore venga.   




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Cecilia Galatolo

Cecilia Galatolo, nata ad Ancona il 17 aprile 1992, è sposata e madre di due bambini. Collabora con l'editore Mimep Docete. È autrice di vari libri, tra cui "Sei nato originale non vivere da fotocopia" (dedicato al Beato Carlo Acutis). In particolare, si occupa di raccontare attraverso dei romanzi le storie dei santi. L'ultimo è "Amando scoprirai la tua strada", in cui emerge la storia della futura beata Sandra Sabattini. Ricercatrice per il gruppo di ricerca internazionale Family and Media, collabora anche con il settimanale della Diocesi di Jesi, col portale Korazym e Radio Giovani Arcobaleno. Attualmente cura per Punto Famiglia una rubrica sulla sessualità innestata nella vocazione cristiana del matrimonio.


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