16 gennaio 2020

16 Gennaio 2020

Un Dio che risolve i problemi

di don Silvio Longobardi – s.longobardi@puntofamiglia.net

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 1,40-45)
In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito, la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

Il commento

Venne da lui un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio” (1,40). La prima parte del racconto offre la consolante immagine di un’umanità dolente che s’incontra con la compassione di Dio (1, 40-42). La seconda parte invece ci lascia piuttosto sconcertati, facciamo fatica a comprendere il senso delle parole severe che Gesù rivolge all’uomo che ha appena ottenuto una insperata guarigione: “Ammonendolo severamente, lo cacciò via [exébalensubito e gli disse…” (1,43). Il primo verbo fa pensare ad una persona infastidita e in collera. Il secondo verbo è ancora più strano perché lo troviamo nei racconti di esorcismo. Si ha l’impressione che quell’uomo appaia ai suoi occhi come un oggettivo ostacolo. Per questo Gesù lo allontana in malo modo. Una reazione scomposta e incomprensibile. Il gesto è accompagnato dalle parole: “Guarda di non dir niente a nessuno” (1,44). Un comando difficile da osservare perché non è possibile tenere nascosta la guarigione, almeno a quanti conoscevano la sua precedente condizione di malato. Impossibile non raccontare in che modo avesse ottenuto la guarigione. Gesù non può chiedere quello che appare impossibile alla ragione. Nelle sue parole emerge piuttosto il timore che la sua missione venga fraintesa e inquadrata esclusivamente o prevalentemente nella prospettiva dell’attività taumaturgica. Gesù potrebbe apparire agli occhi della gente come un fabbricante di miracoli, uno che distribuisce prodigi a buon mercato. La preoccupazione non è aleatoria, come appare nei versetti conclusivi (1,45). Ieri come oggi, la gente è sempre alla ricerca di un Dio che risponde alle nostre domande e risolve i nostro problemi. Pochi sono disposti a farsi carico delle attese di Dio. Gesù invece vuole far risuonare l’annuncio della conversione per  sottolineare che il primo e più grande miracolo che Dio vuole compiere è quello di cambiare il cuore dell’uomo. La guarigione è solo il primo passo di un cammino di conversione che deve occupare ogni angolo del cuore. È questa la grazia che anche noi oggi chiediamo.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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