Ricchi e poveri

Aumenta ancora il divario tra ricchi e poveri: la maggior parte delle ricchezze mondiali nelle mani di poche persone al mondo

foto:@ Africa Studio - Shutterstock.com

a cura della Redazione

“Lʼ1% della popolazione mondiale detiene la ricchezza del restante 99%”. È quanto emerge dall’analisi Oxfam, presentata alla vigilia del World Economic Forum di Davos.

Dove c’è disuguaglia c’è disagio e dove c’è disagio c’è malcontento e cattiva qualità della vita. Si può sintetizzare così l’allarme lanciato dalla ong britannica Oxfam, che ha pubblicato un rapporto sulle diseguaglianze economiche nel mondo.

La ricchezza di molti è concentrata nelle mani di pochi e il divario cresce ovunque nel mondo e anche in Italia. L’1% più ricco della popolazione mondiale continua a possedere come il restante 99%. E si arricchisce sempre di più: l’82% dell’incremento di ricchezza netta registrato nel mondo tra marzo 2016 e marzo 2017 è andato in tasca a questi Paperoni. Nemmeno un centesimo, invece, è finito alla metà più povera del pianeta, che conta 3,7 miliardi di persone. Il contrasto è evidente visto che, conti alla mano, ogni due giorni si registra l’arrivo di un nuovo miliardario.

Il rapporto, che si intitola Ricompensare il lavoro, non la ricchezza è stata reso pubblico proprio alla vigilia del World Economic Forum di Davos, appuntamento che vedrà riuniti nella cittadina svizzera il gotha mondiale dell’economia e della politica.

In sintesi il rapporto si sintetizza in due parole: “Miseri e disuguali”. “Un miliardario ogni due giorni non è sintomo di un’economia fiorente se a pagarne il prezzo sono le fasce più povere e vulnerabili dell’umanità”, afferma la presidente di Oxfam Italia, Maurizia Iachino.

Qual è dunque la situazione nel nostro Paese? Nel 2017 in Italia il 20% più ricco detiene oltre il 66% della ricchezza netta. Tra il 2016 e il 2017 infatti il 20% più ricco degli italiani deteneva oltre il 66% della ricchezza nazionale netta, il successivo 20% ne controllava il 18,8%, lasciando al 60% più povero appena il 14,8% della ricchezza nazionale. In Italia – è un altro dei dati allarmanti – la quota di ricchezza dell’1% più ricco degli italiani supera di 240 volte quella detenuta complessivamente dal 20% più povero della popolazione. Il divario, poi, cresce. Nel periodo 2006-2016 la quota di reddito nazionale disponibile lordo del 10% più povero degli italiani è diminuita del 28%, mentre oltre il 40% dell’incremento di reddito complessivo registrato nello stesso periodo è andato al 20% dei percettori di reddito più elevato.

Nel 2016, secondo gli ultimi dati confrontabili disponibili, l’Italia occupava la ventesima posizione su 28 paesi Ue per la disuguaglianza di reddito disponibile. L’indice di Oxfam, in quest’ultimo rapporto, è puntato sul lavoro, sempre più sotto-retribuito e precario, pieno di abusi e rischi. “Basta pensare – spiega Maurizia Iachino – che oggi il 94% degli occupati nei processi produttivi delle maggiori 50 compagnie del mondo è costituito da persone invisibili impiegate in lavori ad alta vulnerabilità senza adeguata protezione”.

La sezione italiana dell’organizzazione, in vista delle elezioni politiche italiane, ha inviato una lettera ai candidati premier: un’indagine realizzata da Demopolis per l’organizzazione indica che il 61% degli italiani percepisce una crescita della disuguaglianza nel Paese. Per questo la lettera propone interventi su fisco, lavoro, spesa pubblica. L’Italia è infatti parte integrante della fotografia mondiale che vede contrasti. La ricchezza è sempre più concentrata in poche mani. In attesa delle elezione del nuovo governo, comunque, non resta altro che pregare.




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