INTERCESSIONE DEI SANTI

“Grazie, Karol, perché per me ci sei sempre”: lettera di una giovane a Giovanni Paolo II

Foto: giulio napolitano / Shutterstock.com

di Cristiana Mallocci

Oggi vorrei condividere una lettera scritta per Giovanni Paolo II, un santo che prego spesso e al quale mi sento molto vicina. Ho scoperto, grazie a lui, che l’intercessione dei santi e la comunione con essi è qualcosa di reale, dirompente, bellissimo. Io so che abbiamo degli amici in cielo: ringrazio Karol per avermelo mostrato apertamente.

Ci sono stagioni della vita in cui essa appare in tutta la sua sublime meraviglia e bellezza, come un rassicurante, fecondo e caldo raggio di sole ma accanto a queste ultime, a volte, si palesa un cupo cielo plumbeo e colmo di nubi, carichi di lacrimevole e mesta pioggia. Questa, rende più evidente i solchi del tempo, la fatica del vivere, le ferite sanguinanti e non rimarginate, oltre alla polvere che abbiamo calpestato e respirato lungo il nostro arduo itinerario e non possiamo far altro che procedere un cauto passo alla volta, attendendo il timoroso e sorprendente dischiudersi dell’orizzonte dell’ignoto, ed è proprio lì che mi vieni a cercare.

Al contrario di quello che sovente accade, infatti, tu, fedele e pedissequa immagine del tuo Maestro, non sei interessato soltanto alla parte più limpida e performante del mio essere, l’unica che questa fatiscente società individualista esalta, approva e contempla; ma al contrario, cerchi soprattutto il mio buio, la mia fragilità il mio dolore ed appunto, le mie ferite che tramuti abilmente e rispettivamente in luce, crescita, fecondità e feritoie. Proprio come è misteriosamente, teneramente ed ineffabilmente accaduto appena qualche sera fa, quando nell’ascoltare per la millesima volta come fosse la prima, proprio come gli innamorati riascoltano indefessamente la loro emblematica canzone, l’infinito ed eterno eco, proferito nel tempo ed oltre esso di quell’ arduo, intrepido e rinfrancante: “Non abbiate paura!” nell’udire quelle parole infatti, disconoscendone totalmente la ragione, i miei occhi si sono colmati di cristalline e purificanti lacrime, inestimabile dono da te gentilmente offerto, nonché maturo complimento di un caldo e paterno abbraccio.

In quest’ultimo, infatti, tu hai voluto non solo accogliere le mie cadute, la mia umana debolezza e tutto il mio lacerante dolore ma anche darmi donarmi la pregevole opportunità di esperire nuovamente, mediante la tua potente ed indefessa azione ed intercessione, l’amore infinito ed incondizionato di Cristo. Un amore che non muta, non delude, non giudica e non lascia soli, mai. Bensì un amore che accoglie, consola, supporta accompagna e perdona. Sempre e comunque.

Non importa quanto male abbiamo ingiustamente ricevuto ed inflitto, non importa quanto il vortice del passato possa essere oscuro e tetro, non importa neppure se crediamo di aver umanamente sbagliato tutto, non importa perché Dio non ci disprezza per i nostri errori e non si approccia con repulsione ai nostri peccati, ma anzi ci ama, comprende ed accoglie proprio in questi ultimi, perché è perfettamente consapevole che la parte più ferita e contraddittoria della nostra anima è proprio quella maggiormente accettata di pragmatico amore e tenera comprensione.

Grazie, Karol, perché mi mostri con incontestabile, brillante chiarezza ogni mattina che Dio mi ama infinitamente ed incondizionatamente, che valgo.

Grazie, perché mi abbracci con quell’inedito fervore che profuma di papà, grazie perché espliciti su di me uno sguardo benevolo e benedicente, sempre.

Grazie, perché mi aiuti a contemplare tutto il mio essere, perché mi mostri la bellezza racchiusa nel mio cuore che troppo spesso non colgo, non valorizzo.

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Dinnanzi a te, Karol, il mio cuore fragile e ferito si dischiude con inedita naturalezza e pronta sincerità. Mi sento autenticamente compresa ed accolta al tuo fianco.

Alla tua presenza, infatti, ogni paralizzante timore o soggezione svanisce, perché davanti a chi realmente e concretamente ci ama, non si ha alcuna reticenza, paura o imbarazzo e ci sentiamo completamente liberi di denudare il nostro cuore e la nostra anima, spogliandoci della nostra intimità per farne grato, inestimabile e liberante dono.

Grazie, perché cogli, accogli ed intuisci  esattamente ciò di cui ho bisogno.

Non nutriamo forse infatti, tutti, indefessamente, l’intima ed intrinseca necessità di essere contemplati ed accompagnati con la medesima delicatezza, amorevolezza e sollecitudine? 

Grazie, perché mi fai sentire sempre ed ancora una volta, come quella bambina sognata, creata, scelta ed amata nel cuore di Dio.

Grazie, perché mi insegni a confidare illimitatamente, a sperare contro ogni speranza, anche e soprattutto quando sorgono inevitabilmente i dubbi, le paure e le incertezze. 

Grazie, perché, non so proprio come tu faccia, ma quando ti prego riesci istantaneamente ed efficacemente a calmarmi quando ho paura, quando sono irrequieta, adirata o mi sento tragicamente incompresa.  

Grazie, perché riesci a mutare radicalmente il mio animo con un tuo singolo e penetrante sguardo, mi basta pensare a te o contemplare il tuo dolce sguardo per aprirmi ad un limpido sorriso.

Sei tu che intercedi per me e così mi aiuti a guarire persino le più profonde e sanguinanti ferite del mio cuore.

Grazie perché, colmi e ricolmi le mie ansie e riesci a far sì che proceda passo dopo passo, giorno dopo giorno, con entusiastico coraggio e ferrea perseveranza.

Grazie, perché annichilisci con l’ostinata dirompenza del tuo granitico amore paterno i miei ferenti giudizi ed i miei dolenti rancori.

Grazie, perché mi induci ad alzare eroicamente lo sguardo senza paura.

Grazie, perché quotidianamente compi miracoli nel mio cuore così povero e fragile e lo trasformi con il tuo immenso amore.

Grazie, perché a te posso confidare ed affidare tutto, con traboccante confidenza, persino le questioni più intime e personali, racchiuse e custodite nel mio cuore. 

Indubbiamente non sono neppure lontanamente avvolta dal tuo inebriante profumo di santità, ma desidero perlomeno tentare, stringendo la mia mano alla tua, ad acquisire ed emulare la tua stessa luce, la tua stessa speranza ed il suo stesso sguardo, il medesimo che caratterizza i Santi. Grazie, perché mi ricordi di non avere paura, mai. Grazie Karol davvero per me ci sei sempre.




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