Briciole di Vangelo - Tempo di Pasqua

28 aprile 2018

28 Aprile 2018

Voglio vedere Dio

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 14,7-14)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: Mostraci il Padre? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

Il commento

Signore, mostraci il Padre e ci basta” (14,8). Quella di Filippo non è una domanda ma un’affermazione, è l’espressione di un desiderio antico, è il grido dell’uomo che vuole conoscere Dio, è la domanda del credente che vorrebbe quasi squarciare il mistero. Ma chi può svelare il volto di Dio? Filippo non ha detto: “Parlaci del Padre”. Ha detto: “Mostraci il Padre”. Tutti siamo bravi a parlare di Dio. L’umanità ha bisogno di vedere Dio. La vita di Teresa d’Avila è attraversata da un desiderio che s’impone fin dagli anni della fanciullezza e che lei esprime con queste parole: “Voglio vedere Dio”. Nessuno può rispondere a questa legittima domanda se non Gesù: solo Colui che viene da Dio può svelare il volto di Dio (Gv 1,18). L’apostolo Paolo presenta Gesù come “l’immagine del Dio invisibile” (Col 1,15). Egli ha effettivamente mostrato il volto del Padre. Lo ha fatto attraverso gesti e parole. Ed ha consegnato alla Chiesa il compito di manifestare questo mistero. È questa la missione fondamentale dei credenti. Ma non può farlo soltanto con le parole. Sarebbe  troppo facile e, in fondo, troppo comodo. Per essere incisiva, la parola della fede deve essere accompagnata dalla testimonianza. Non possiamo limitarci a parlare di Dio, siamo chiamati a mostrare Dio. La comunità dei discepoli è dunque via, non solo una via ma la via che conduce alla pienezza della vita.

Questa missione, che appartiene a tutti, risplende in modo particolare nei testimoni esemplari, quelli che la Chiesa chiama santi. Un appellativo significativo. Dal momento Dio solo è santo, i santi sono quelli che ci fanno vedere un raggio della luce che avvolge Dio. Un piccolo raggio di luce capace di rischiarare le tenebre di questo mondo. I santi non sono parlano di Dio, non solo fanno vedere Dio. Ma suscitano la voglia di vedere Dio. La gente umile cerca i santi e si affida alla loro intercessione perché vede in loro un ponte tra Cielo e terra. Non basta. L’incontro con i santi accende il desiderio di una vita santa. È questa la grazia che oggi chiediamo per intercessione di santa Gianna Beretta Molla.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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