15 gennaio 2019

15 Gennaio 2019

Non basta fare il bene

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 1,21b-28)
In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafarnao,] insegnava. Ed erano stupìti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

Il commento

Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, insegnava” (1, 21). La cornice è quella rasserenante della sinagoga di Cafarnao, in giorno di sabato. Tutto sembra adatto per una giornata di festa: il popolo si raduna nella casa comune, la celebrazione sacra dello Shabbat, la solenne proclamazione della Parola. L’evangelista non racconta niente di tutto questo, la sua attenzione è concentrata su Gesù. Il suo insegnamento non è una dottrina innocua ma una parola che scuote, ferisce, costringe il male a venire allo scoperto. Non sappiamo che cosa insegna ma sappiamo quali sono gli effetti: il maligno, che aveva trovato una comoda dimora, si sente messo alle corde e reagisce gridando: “Che c’entri con noi?” (1, 24). Non può sottrarsi al potere di Gesù, si rende conto che la presenza di quell’uomo, che lui stesso chiama “il santo di Dio”, segna l’inizio della sua rovina. Nella sinagoga di Cafarnao Gesù compie la sua prima opera e svela così qual è la sua missione: è venuto proprio per distruggere il potere di satana. Non combatte l’uomo ma il male che è in lui. Combatte il maligno per salvare l’uomo. Noi, invece, non sapendo più quali sono le radici nascoste del male, possiamo solo cercare di contrastarne gli effetti. Per questo dobbiamo registrare che il male si ripresenta con tragica ripetitività. Non possiamo pretendere di combattere il male limitandoci a invitare l’uomo a fare il bene. L’esortazione etica, oggi così diffusa, manifesta un ottimismo antropologico ingenuo e controproducente. L’uomo è oggettivamente debole. Solo Gesù Cristo ci può liberare dal male e renderci capace di combatterlo efficacemente. È una verità che troppo spesso dimentichiamo dando spazio ad una lettura sociologica della realtà in cui sembra che per sviluppare una società pienamente umana dobbiamo bonificare l’ambiente, costruire città più vivibili, dare lavoro, fare tutta una serie d’interventi sociali… Tutte cose che vanno fatte, ci mancherebbe. Attenti, però, la Scrittura insegna che solo “chi è stato generato da Dio vince il mondo” (1Gv 5,4). La buona volontà non basta, abbiamo bisogno della fede. Ed è quello che oggi chiediamo.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.