Sentinelle in Piedi

Una protesta silenziosa

Oltre 225 le veglie animate dal 2013 ad oggi dalle Sentinelle in Piedi: “Stiamo in piedi perché ci rifiutiamo di piegarci alla menzogna del pensiero dominante”. Nel prossimo fine settimana, la protesta silenziosa arriva in altre sei città italiane.

Sabato e domenica scorso a La Spezia, Campobasso, Milano e Siena. Venerdì 17 aprile a Udine, sabato 18 aprile a Faenza, Matera e Crema; domenica 19 aprile a Salò e Bologna.

Sono solo le ultime di 225 veglie animate dal 2013 ad oggi dalle Sentinelle in Piedi. Un anno e mezzo intenso in cui migliaia di persone hanno vigilato e continueranno a farlo a scuola, a lavoro, nei tribunali, nelle sedi politiche e in ogni luogo in cui sia possibile denunciare il tentativo di distruggere l’identità dell’uomo. «Stiamo in piedi – si legge in una nota – perché ci rifiutiamo di piegarci alla menzogna del pensiero dominante, stiamo in silenzio perché solo nel silenzio e nel tempo di un’ora si può riflettere e scoprire che dipendiamo e non possiamo autodeterminarci senza tradire la nostra natura». Una contrapposizione iniziata all’alba della discussione in Parlamento del ddl Scalfarotto. Una protesta che continua con la denuncia del ddl Cirinnà: «Le chiamano “unioni civili” perché ancora una volta cercano di ingannarci modificando il linguaggio. Il ddl Cirinnà, adottato dalla Commissione Giustizia del Senato, altro non è che un testo che mira ad equiparare le unioni tra persone dello stesso sesso al matrimonio, consentendo quindi a due uomini o due donne di accedere a meccanismi di filiazione vari».




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