Unione Europea

Parlamento UE, interrogazione sull’International Planned Parenthood Federation European Network

Presentata alla Commissione europea un’interrogazione per chiedere la sospensione dell’Ippf-En – rete internazionale che opera nel campo della pianificazione familiare – dal Registro per la trasparenza delle istituzioni Ue e bloccare ogni suo eventuale accesso a fondi comunitari, a seguito dell’implicazione dell’ente nel commercio di organi di bambini abortiti.

L’eurodeputato Luigi Morgano ha rivolto un’interrogazione “prioritaria” e con “risposta scritta” sulle “possibili misure nei confronti di International Planned Parenthood Federation European Network (Ippf-En)”.

«Il 14 luglio 2015, negli Stati Uniti – si legge nell’interrogazione – a seguito di un’indagine condotta sotto copertura da due volontari del Center for Medical Progress, è stato pubblicato il primo di ben dieci sconvolgenti video, nei quali alti responsabili della Planned Parenthood Federation of America, parte di una rete internazionale che opera nel campo della pianificazione familiare, riconoscerebbero l’implicazione di questa associazione in commercio di organi, raccolta e vendita di parti di bambini abortiti, di cadaveri fetali intatti, non rispetto delle procedure abortive al fine di meglio recuperare gli organi».

Nell’interrogazione alla Commissione europea si legge: «In attesa che l’indagine sia terminata e siano stabilite le responsabilità, non sarebbe più prudente nonché opportuno, alla luce dell’art. 3.2 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea che stabilisce il divieto di fare del corpo umano e delle sue parti in quanto tali una fonte di lucro, sospendere Ippf-En dal Registro per la trasparenza delle istituzioni Ue e bloccare ogni suo eventuale accesso a fondi comunitari?».

Il caso è stato seguito dai grandi media americani e internazionali: «A seguito di questo scandalo – scrive Morgano – è stata avviata un’indagine dell’Fbi, tutt’ora in corso”. L’eurodeputato ha chiesto ufficialmente alla Commissione se fosse a conoscenza dei fatti, una scelta istituzionale – motivata dallo stesso Morgano – per restare nel quadro legislativo dell’Unione europea.

Morgano aggiunge: «È necessario arrivare a un approfondimento di merito. Non di meno, occorre sviluppare nei nostri Paesi europei un dibattito più ampio, a carattere culturale ed educativo, sul valore stesso della vita, sul ruolo, gli obiettivi e i limiti della ricerca e delle sue applicazioni».




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