Tempo di Pasqua in famiglia

11 Maggio 2016

11 Maggio 2016

Non siamo stranieri

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 17,11-19)
In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi.
Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità».

Il commento

Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno” (17,15). Il mondo è la casa dell’umanità. Uno spazio costantemente minacciato dalle forze del male che alimentano conflitti e distruzioni; ma teneramente amato da Dio che per questo ha inviato il Figlio (Gv 3,16). La sua opera continua attraverso i discepoli: “Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo” (17,18). Non apparteniamo al mondo perché siamo già cittadini del Cielo ma non siamo neppure stranieri. Questo mondo appartiene a Dio: “Del Signore è la terra e quanto contiene: il mondo, con i suoi abitanti” (Sal 24,1). Siamo inviati nel mondo come figli di Dio e amici degli uomini, chiamati a testimoniare che è possibile fare di questa terra tribolata un giardino dove risplende la bellezza della fraternità. Ma tutto questo non avviene senza pagare un prezzo e senza combattere una dura battaglia. Il maligno è all’opera. Non ci sarà mai spazio per una tregua ma un irriducibile contrasto che accompagna tutto il corso della storia umana. Vi sono solo due scelte: arrendersi o combattere. L’insistenza sulla presenza del male, che inquina la storia, non vuole generare alcun timore ma suscitare una sana vigilanza. Non lottiamo contro il mondo ma contro il maligno, non ci isoliamo dal mondo ma ci allontaniamo da tutto ciò che offusca la verità di Dio e immerge il creato nella menzogna. Per fare della creazione la casa di Dio è necessario distaccarsi dalla mentalità del mondo, per fare della terra un’anticamera del Cielo è indispensabile restare uniti a Colui che ha vinto il peccato e la morte.

Padre santo, consacraci nella verità per non essere contagiati dal male e non cadere nella tristezza e nello scoraggiamento. Donaci di custodire la veste del battesimo per vivere nel mondo come figli tuoi che non hanno paura di nulla se non del peccato. E insegnaci a vivere come il tuo Figlio Gesù, in un’obbedienza totale che arriva fino al dono della vita.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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