Il fariseo e il pubblicano

“Dio ha una debolezza: la debolezza per gli umili”

Papa Francesco

pixabay

di Ida Giangrande

Udienza generale, papa Francesco ai fedeli: “Dio ha una debolezza: la debolezza per gli umili. Davanti a un cuore umile, Dio apre totalmente il suo cuore”.

Non basta dunque domandarci quanto preghiamo, dobbiamo anche chiederci come preghiamo, o meglio, com’è il nostro cuore”. Così papa Francesco si rivolge ai fedeli riuniti in Piazza S. Pietro per l’Udienza generale di ieri. Mercoledì scorso il Santo Padre aveva illustrato l’importanza, l’urgenza di pregare sempre senza stancarsi mai, ora invece ci mostra il modo giusto di pregare chiamando in causa l’esempio del fariseo e del pubblicano. “Pur trovandosi nel tempio – il fariseo non sente la necessità di prostrarsi dinanzi alla maestà di Dio; sta in piedi, si sente sicuro, quasi fosse lui il padrone del tempio!”. “Il pubblicano invece si presenta nel tempio con animo umile e pentito –  spiega il Papa –  la sua preghiera è brevissima – sottolinea – agisce da umile, sicuro solo di essere un peccatore bisognoso di pietà”. “Se Dio predilige l’umiltà non è per avvilirci: l’umiltà è piuttosto condizione necessaria per essere rialzati da Lui, così da sperimentare la misericordia che viene a colmare i nostri vuoti. Se la preghiera del superbo non raggiunge il cuore di Dio, l’umiltà del misero lo spalanca. Dio ha una debolezza: la debolezza per gli umili. Davanti a un cuore umile, Dio apre totalmente il suo cuore”. Un pensiero speciale è rivolto al Giubileo dei sacerdoti nella solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù: “Invito tutti a pregare in tutto il mese di giugno il Cuore di Gesù e a sostenere con la vicinanza e l’affetto i vostri sacerdoti affinché siano sempre immagine di quel Cuore pieno di amore misericordioso”. Agli sposi novelli invece dice: “Accostatevi frequentemente all’Eucarestia, perché, nutriti di Cristo, siate famiglie cristiane toccate dall’amore di quel Cuore divino”.




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