8 Giugno 2016

8 Giugno 2016

L’unico interprete

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5,17-19)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.
In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».

Il commento

Non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento” (5,17). La creazione trova nell’uomo il suo compimento (Gen 1,26). A lui Dio affida il compito di plasmare la storia (Gen 1,28). Ma l’uomo si è smarrito. Nella sua misericordia Dio non abbandona l’uomo, lo cerca e lo raggiunge in Gesù Cristo, in Lui tutto viene rinnovato e ritorna al suo primitivo splendore. Gesù si presenta come l’unico e autorevole interprete non solo della Legge antica ma anche di quei desideri che, spesso in forme contradditorie, si agitano nel cuore dell’uomo. Siamo dunque chiamati ad ascoltare Gesù come l’unico Maestro; ma anche a guardare sempre verso di Lui perché la Legge nuova non sta soltanto nelle parole nuove che egli ci ha consegnato, è la sua vita che diventa la Parola nuova che tutto rischiara. D’ora in poi tutto deve essere letto a partire da Lui e nella luce del suo insegnamento. Lui solo porta a compimento tutte le cose perché per mezzo di Lui tutti riceviamo “grazia su grazia” (Gv 1,16). Tutto ricomincia da Cristo; e tutto troverà in Cristo il suo definitivo traguardo. Chi sceglie Cristo e cammina con Lui, sa di aver già trovato Colui che tutto il mondo attende.

Il Vangelo è annuncio di quella vita piena che Dio vuole donare, una vita palpitante di amore e di gioia che abbraccia tutta l’esistenza e troverà compimento nella beatitudine senza fine. È una promessa e nello stesso tempo un’esperienza, è un annuncio del mondo che verrà ma anche una realtà che fin d’ora possiamo sperimentare. Siamo già nella pienezza. E tuttavia, restiamo in attesa, con lo sguardo rivolto verso il Cielo. Ogni giorno è pieno di Dio. Ma non possiamo mai essere sazi. Per questo la vita appare come un faticoso cammino. Tutto è dato e tutto ancora da compiere. I santi hanno sperimentato questa pienezza, ma non l’hanno posseduta, l’hanno cercata senza mai trovarla perfettamente. E solo alla fine l’hanno ricevuta, non come una conquista propria ma come un dono immeritato della grazia. Immergiamoci anche noi in questa corrente di vita, lasciamoci rinnovare e impegniamoci a portare ovunque la parola che veste di gioia l’umana esistenza.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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