Profughi ed emarginati

Papa Francesco: “Quante volte, quando ci troviamo davanti a tanti profughi e rifugiati, sentiamo fastidio”

Papa Francesco

(Foto: © giulio napolitano - Shutterstock.com)

di Ida Giangrande

Udienza generale, il Papa durante la catechesi: “L’indifferenza e l’ostilità rendono ciechi e sordi, impediscono di vedere i fratelli e non permettono di riconoscere in essi il Signore. A volte questa indifferenza e ostilità diventano anche aggressione e insulto”.

Gesù restituisce la vista al cieco mendicante che, seduto sul ciglio della strada, alza la voce e lo chiama con forza. Questo il contesto evangelico in cui il Papa ha sviluppato la catechesi dell’Udienza generale di ieri. “Un cieco a quei tempi, ma anche fino a non molto tempo fa, non poteva che vivere di elemosina – spiega papa Bergoglio ai 25mila fedeli presenti all’appuntamentola figura di questo cieco rappresenta tante persone che, anche oggi, si trovano emarginate a causa di uno svantaggio fisico o di altro genere. E’ separato dalla folla, sta lì seduto mentre la gente passa indaffarata, assorta nei propri pensieri e in tante cose…E la strada, che può essere un luogo di incontro, per lui invece è il luogo della solitudine. Tanta folla che passa…E lui è solo”. Immediato il riferimento ai profughi: “La gente lo rimprovera per farlo tacere, come se non avesse diritto di parlare. Non hanno compassione di lui, anzi, provano fastidio per le sue grida. Quante volte noi, quando vediamo tanta gente nella strada – gente bisognosa, ammalata, che non ha da mangiare – sentiamo fastidio. Quante volte, quando ci troviamo davanti a tanti profughi e rifugiati, sentiamo fastidio. È una tentazione che tutti noi abbiamo. Tutti, anch’io! È per questo che la Parola di Dio ci ammonisce ricordandoci che l’indifferenza e l’ostilità rendono ciechi e sordi, impediscono di vedere i fratelli e non permettono di riconoscere in essi il Signore”. Immancabile un saluto agli sposi novelli a cui il Papa ricorda la straordinaria missione racchiusa nella chiamata al matrimonio: “E voi, cari sposi novelli, siate consapevoli dell’insostituibile missione d’amore a cui vi impegna il vostro matrimonio”.




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