17 Agosto 2016

17 Agosto 2016

Tutto e sempre ricomincia

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 20,1-16)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”.
Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e da’ loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”.
Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”.
Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».

Il commento

Uscì di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque” (20, 5-6). Il Vangelo offre l’immagine di un Dio che continuamente esce, non è mai stanco di chiamare perché non è mai stanco di amare. Il protagonista della parabola è Uno solo, è Dio che esce e chiama, è Lui che si preoccupa della sua vigna. È Lui che sostiene e orienta i passi dell’umanità. Gli altri possono corrispondere o meno alla chiamata ma tutto nasce da Lui e trova in Lui il suo essenziale riferimento. “Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di tutte le cose e tutte in lui sussistono” (Col 1, 16-17). È Dio il principio, con Lui tutto e sempre ricomincia. Accogliere il suo invito e andare nella vigna significa collaborare con Dio per fare di questa nostra fragile storia il giardino di Dio. Generata da Dio, riflesso della Trinità santa, anche la Chiesa è chiamata ad essere una comunità mai sazia e sempre pronta a mettersi in cammino. Lo Spirito santo, che interiormente la sospinge, la ricolma di amore e dona il coraggio di ricominciare. È lo Spirito che impedisce alla Chiesa di cadere nella trappola della rassegnazione, della stanchezza e della delusione. La Chiesa non misura le sue scelte con le forze umane ma con la grazia dello Spirito. Ella sa che può sempre invocare e ricevere quell’amore capace di fare nuove tutte le cose. Una Chiesa che ogni giorno chiede e accoglie l’amore, ogni giorno risponde con amore, per questo non misura la fatica e non pretende alcuna ricompensa, neppure quella che sembra più legittima.

Negli ultimi mesi della sua vita terrena, Teresa di Lisieux diceva: “Non so se andrò in purgatorio, non me ne inquieto affatto; ma se ci vado, non mi pentirò di non aver fatto nulla per evitarlo. Non mi pentirò mai di aver lavorato unicamente per salvare anime” (Ultimi colloqui, 4 giugno). Chi ha coscienza di aver tutto ricevuto, è pronto a dare tutto. In ogni momento. È questa la grazia che oggi chiediamo.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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