10 Ottobre 2016

10 Ottobre 2016

Dio non scende a compromessi

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 11,29-32)
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».

Il commento

Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno” (11,29). Cercare un segno significa domandare umilmente a Dio di manifestare la sua luce attraverso parole e eventi, incontri o persone. Ma significa anche – ed è proprio il caso specifico del Vangelo – pretendere segni eclatanti capaci di sciogliere ogni dubbio. La Scrittura ricorda che “Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili” (1Pt 5,6). La verità è nascosta, può trovarla solo chi la cerca con umiltà, solo chi vive nella sua carne l’inquietudine, chi ha fame e sete di giustizia, chi sperimenta veramente il vuoto interiore. Chi invece chiede e attende un segno restando comodamente seduto a tavola, chi non accetta la fatica della ricerca, chi non crede che sia possibile trovare qualcosa … costui resterà deluso. Gesù parla ad una “generazione malvagia”, un popolo che lo ascolta con diffidenza. Eppure egli non chiude le porte e non pronuncia condanne. Anzi, dice che sarà loro dato il “segno di Giona”: “come Giona fu un segno per quelli di Ninive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione” (11,30). Gli abitanti di Ninive non hanno domandato un segno ma non sono rimasti chiusi nelle loro convinzioni. Al contrario, si sono lasciati toccare dalla parola inerme del profeta Giona, hanno riconosciuto in quella presenza scomoda – che annunciava la distruzione della città! – una luce di verità ed hanno accettato di cambiare il loro stile di vita. L’icona biblica dice chiaramente che Gesù non promette segni clamorosi, non parla il linguaggio che la folla desidera. Dio non scende a compromessi!

Signore Gesù, ci sono momenti nelle vita in cui perdo la fiducia in Te, pretendo di misurare la tua Parola con le mie attese. Insegnami l’umiltà per cercare Te in ogni cosa, donami di riconoscere i segni che Tu scrivi nei vicoli della mia vita e fa’ che sia sempre pronto a cambiare pensieri e scelte per corrispondere alla tua Parola e diventare un segno per tutti coloro che cercano la verità.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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