24 Novembre 2016

24 Novembre 2016

Punto omega

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 21,20-28)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia. In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti.
Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».

Il commento

Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria” (21,27). Le parole di Gesù invitano a non crogiolarsi sulla storia dell’oggi, avvolti da una insipiente sicurezza, ma a fissare lo sguardo verso il giorno ultimo della storia, quando egli ritornerà nella gloria. Viviamo in un tempo in cui sentiamo il bisogno di rileggere la storia passata, anche quella più antica, con uno scrupolo sconosciuto nelle epoche precedenti. Ma non ci preoccupiamo più di volgere lo sguardo al futuro. Vogliamo conoscere le origini ma non la destinazione ultima. Siamo affetti da un preoccupante strabismo. Il Vangelo invece invita a rileggere tutto a partire dal giorno ultimo, quando il Figlio dell’uomo ritornerà nella gloria. Sì, proprio Colui che era stato Crocifisso e Umiliato, ritornerà “con potenza e gloria”. A partire da questa scena, che contempliamo e custodiamo gelosamente grazie alla fede, possiamo comprendere che il punto omega della storia non è l’abisso che annulla ogni cosa, e rende vana ogni fatica; ma la luce splendente di Dio che avvolge tutto di vita nuova. È questa certezza che dà valore ai giorni terreni.

Siamo costretti ogni giorno a prendere coscienza della nostra fragilità, ogni promessa dell’uomo, anche quella più sincera, non può trovare piena realizzazione, resta un desiderio incompiuto. Non è forse questa l’esperienza che nutre i nostri giorni? La fede ricorda che l’esistenza non è la casa dell’uomo ma il ponte che ci conduce verso l’eternità. La scelta più ragionevole è quella di fare alleanza con Gesù Cristo: chi oggi prende parte alle sue sofferenze, scrive l’apostolo Paolo, parteciperà un giorno alla sua gloria (Rom 8,17).

Ti ringraziamo, Padre. Il Vangelo ci ricorda che tutto ciò che esiste porta in sé la parola “fine” ma ricorda anche che la parola ultima che risuonerà nella storia è quella del tuo Figlio che ritornerà nella gloria. Donaci di vivere ogni evento con questa speranza che purifica il cuore dalle illusioni e lo riveste dell’attesa che non muore.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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