Eutanasia

La mamma: “Marwa non è un animale malato da abbattere. È handicappata e gli handicappati hanno il diritto di vivere”

mamma e figlio

a cura della Redazione

I medici vogliono staccarle la spina, ma i genitori si oppongono: “Marwa non è un animale malato da abbattere. Marwa è pienamente cosciente. È prigioniera del suo corpo. È handicappata e gli handicappati hanno il diritto di vivere”.

Succede in Francia, Marwa Bouchenafa è una bimba di Nizza ricoverata lo scorso 25 settembre, a soli 16 mesi, nell’ospedale di Marsiglia La Timone. Un grave enterovirus le ha provocato gravi lesioni cerebrali. Per i medici che la tengono in cura, non ci sono speranze, qualsiasi tipo di misura rappresenta un inutile accanimento terapeutico. L’unica cosa da fare è staccare la spina, ma i genitori si oppongono. La mamma Anissa, 44 anni, ha raccontato alla stampa francese che la bambina la segue con gli occhi, muove le mani, i piedi, il tronco, anche se i movimenti sono piccoli e difficoltosi. “Risponde alla mia voce e a quella di suo padre”, insiste la donna che insieme e a suo marito, si è rivolta al tribunale amministrativo di Marsiglia per chiedere giustizia. L’8 febbraio scorso i giudici hanno dato loro ragione, ritenendo che la decisione medica sia: “Prematura, poiché presa al termine di un periodo non sufficientemente lungo per valutare con certezza l’inefficacia delle terapie in corso e il consolidamento dello stato di salute della bambina”. Per i giudici inoltre: “La sola circostanza che una persona sia in uno stato irreversibile di perdita dell’autonomia che la rende tributaria di un’alimentazione e di una ventilazione artificiali non dovrebbe in sé caratterizzare una situazione nella quale il proseguimento del trattamento appare ingiustificato in nome del rifiuto dell’ostinazione irragionevole”. Per i genitori, Marwa reagisce agli stimoli esterni, come la voce della sorellina. “Non perdiamo la speranza”, ripetono e ai microfoni della radio pubblica, la madre implora il rispetto della vita: “Marwa non è un animale malato da abbattere. Marwa è pienamente cosciente. È prigioniera del suo corpo. È handicappata e gli handicappati hanno il diritto di vivere”. L’ospedale ha così deciso di portare il caso davanti al più alto tribunale amministrativo del Paese, il Consiglio di Stato, sostenendo che quella dei genitori di Marwa sia una irragionevole ostinazione. Il padre della bambina ha commentato così: “Siamo consapevoli che Marwa ha un handicap non curabile, ma lo accettiamo. Lei e tutti i disabili hanno il diritto di vivere”. Il Consiglio di Stato si riunirà nel pomeriggio, in un’udienza a porte chiuse, per prendere una decisione sulla vicenda ma nel frattempo, il caso ha commosso l’intera nazione e sono state raccolte già 245mila firme a sostegno della famiglia Bouchenafa e della piccola Marwa.




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