Tempo di Pasqua in famiglia

03 Giugno 2017

3 Giugno 2017

Ciò che conta

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 21,20-25)
In quel tempo, Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: «Signore, che cosa sarà di lui?». Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi». Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa?».
Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.

Il commento

Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: “Signore, che cosa sarà di lui?” (21,21). La domanda indiscreta di Pietro offre a Gesù l’opportunità per ricordare e ribadire qual è la dimensione fondamentale del discepolo: “Se voglio che egli rimanga [ménein]  finché io venga, a te che importa? Tu seguimi” (21,22). Troviamo qui il verbo degli inizi, quello che segna in modo decisivo il primo incontro: “Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero [émeinancon lui” (Gv 1,39). Questa parola è tanto più importante in quanto è posta nelle battute conclusive, l’evangelista vuole dunque ricordare ciò che è assolutamente essenziale. Nella vita ordinaria il discepolo è colui che impara qualcosa e poi se va per la sua strada. Nella vita di fede, invece, il discepolo è colui che resta per sempre in intima e comunione con il Maestro e vive questo legame come la premessa indispensabile per tutto il resto. Rimanere in Cristo è il punto focale del nostro vivere, il punto fermo in un’esistenza dove tutto è in movimento. Non importa cosa siamo chiamati a fare oggi. Non importa quel che avverrà domani. Non importa se saremo avvolti nella luce o sperimenteremo l’oscurità. Non importa se avremo tutto il necessario per vivere. Ciò che conta è restare uniti a Gesù, talmente uniti da essere una cosa sola con Lui.

Chi vive così nient’altro cerca se non compiere la volontà del Padre, nella maniera più fedele possibile. Teresa di Lisieux appartiene a questa categoria. Poco prima di entrare, ancora giovanissima, in monastero, scriveva alla sorella Paolina: “Nulla ci può soddisfare, non si può gustare un po’ di riposo se non quando si è pronti a fare la volontà del buon Dio” (LT 43B). Una frase come questa può essere dettata dall’ingenua illusione che accompagna gli inizi della vita religiosa. Ma Teresa resterà fedele a questa disposizione interiore anche quando il corpo sarà consumato dalla malattia e l’anima sarà avvolta dalle tenebre fitte. E avrà la grazia di morire, pur se fra atroci sofferenze, dicendo: “Mio Dio, vi amo”. In fondo, è questa l’unica cosa che conta.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.