L'intervista

Gigi e Anna Chiara De Palo: “Fare famiglia? È fico!”

Gigi e Anna Chiara De Paolo

di Ida Giangrande

È uscito da poco il nuovo libro di Gigi de Palo e Anna Chiara Gambino “Ci vediamo a casa. La famiglia e altri meravigliosi disastri”. Un libro-testimonianza che racconta quanto sia complicata e meravigliosa l’esperienza familiare. Ne abbiamo parlato con loro.

Li raggiungo al telefono quando è ora di cena, Gigi non fa in tempo a rispondermi che di sottofondo mi arrivano le voci dei bambini, e in particolare quella dell’ultimo nato di casa De Palo, il piccolo Giorgio Maria. Scene di vita ordinaria o di ordinaria follia come direbbero molti. Ma sono questi i momenti che segnano il cammino di una giornata tipo in una delle poche famiglie numerose rimaste nella nostra bellissima terra.

E così cominciamo a parlare dell’ultimo libro di Gigi e Anna Chiara la sua sposa. “Ci vediamo a casa. La famiglia e altri meravigliosi disastri”: il titolo in sé mi sembra già il manifesto dell’opera. Posso intravedere il messaggio, ma voglio sentirlo spiegare da loro e così chiedo da dove nasce l’idea di scrivere questo libro e di cosa parla.

“Ce l’hanno chiesto dalla casa editrice Sperling & Kupfer di scrivere questo libro e noi abbiamo accolto con gioia” mi spiega Anna Chiara. “L’idea era quella di parlare di famiglia, non a livello accademico e nemmeno sul piano teologico” dice Gigi subentrando a sua moglie. A me sembra di vederli che si passano il bambino nato da poco e parlano con me mentre fanno anche qualche altra cosa con gli altri quattro pargoli che girano intorno. “Dovevamo parlare di famiglia a partire dalla nostra esperienza che non è quella dei primi della classe, ma l’esperienza normale che vivono oggi molti sposi, anzi direi quasi tutti”.

“Di quale tipo di esperienze parliamo?” gli chiedo. “Di dinamiche molto concrete e ordinarie: uno che deve fare i compiti, l’altro che non vuole farli”, sottolinea Anna Chiara. “La fatica di arrivare a fine mese, le avances notturne. Giornate super-impegnate con voli pindarici da una scuola all’altra, da un impegno all’altro” aggiunge Gigi. “Raccontiamo di liti coniugali in cui metti in discussione ogni cosa in un attimo e l’attimo dopo è finito tutto. Dell’attesa che arrivi la notte per sentire un po’ di silenzio e magari riabbracciare tua moglie e poi l’aspetto più bello, ritrovarsi a sera nel lettone per le coccole e per le preghiere della sera”.

“Insomma l’idea era mostrare il volto di una famiglia normale senza alcuna edulcorazione, così com’è. La particolarità è che ogni argomento viene sempre trattato in duplice chiave al maschile e al femminile: perché le differenze arricchiscono e completano il quadro di insieme. Volevamo che emergesse non solo poesia e occhi a cuoricino, ma anche difficoltà, conti e corse. La bellezza della normalità, della quotidianità” spiega Anna Chiara e subito Gigi conclude: “L’obiettivo è comunicare soprattutto ai nubendi, che anche in mezzo al caos e a mille difficoltà fare famiglia è l’unica esperienza che valga davvero la pena vivere”.

“Cinque figli, impegni con il Forum delle Associazioni Familiari e tutta una lunga serie di testimonianze e incontri in giro per l’Italia. Quando avete trovato il tempo di scrivere questo libro?” chiedo sorridendo, ma loro non tardano a rispondere. “Di notte maggiormente. Ci scappavano parole con lo stesso istinto con cui ti scappa la pipì e venivano giù da sole. In definitiva si trattava di raccontare la nostra vita, quello che siamo e come l’appetito, che in genere vien mangiando, ci siamo resi conto che avremmo voluto scrivere molto ma molto di più”.

“Abbiamo fatto leggere la bozza prima di passarla all’editor, in particolare io – racconta Anna Chiara – l’ho fatta leggere ad una mia amica carissima per vedere l’impressione che aveva su di lei. L’effetto è stato esattamente quello che cercavamo, divertente, appassionante, il gusto della normalità, il sapore delle piccole cose”.

“L’ultimo capitolo, il post scriptum è stato dedicato a Giorgio Maria, il nostro quinto figlio. È facile parlare della bellezza della famiglia quando tutto va bene. – spiega Gigi riprendendo la parola – Noi abbiamo avuto l’onore di sperimentare la serenità che Giorgio Maria, nato con Sindrome di Down, ha portato nella nostra famiglia. Vivere al suo fianco è un’esperienza umana senza precedenti”.

“Ci siamo sentiti benedetti dal Signore – aggiunge Anna Chiara – e abbiamo voluto comunicarlo anche attraverso il libro. Nella luce dell’amore insomma anche quella che in apparenza può sembrare una brutta esperienza, in realtà diventa la conferma che sei sulla strada della verità e che Dio ti ama”. Mi commuovo se penso agli Stati d’Europa in cui non ci sono più bambini con Sindrome di Down perché vengono soppressi nel grembo. Mi sforzo di non farlo sentire al telefono e di mantenere il mio troppo fallibile fair play. Chiedo loro qual è il capitolo che è costato di più. “Quello sul litigio! – risponde Gigi, – perché litigare è brutto, ma talvolta serve e ricordare quando è avvenuto e come l’abbiamo vissuto può rappresentare una chiave di lettura della relazione di coppia e può servire ad evitare che accada ancora. In conclusione? – aggiunge Gigi – se mi chiedi come è fare famiglia ti rispondo che è sicuramente complicato, ma anche estremamente fico!”

Per info sul libro: https://www.amazon.it/vediamo-casa-famiglia-meravigliosi-disastri/dp/8820065355

 




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