Aborto

Nel Regno Unito è record di aborti, 1 gravidanza su 4 termina con una interruzione volontaria…

Feto, aborto

a cura della Redazione

Sono 209.519 i bambini abortiti nel Regno Unito, il dato più alto di sempre. In presenza della sindrome di Down la situazione peggiora. 9 bambini Down su 10 vengono abortiti.

La legalizzazione dell’aborto serve a far calare la percentuale di aborti? Falso, ce lo dimostra il Regno Unito. Nel 2019 in Gran Bretagna ci sono stati 209.519 IVG (Interruzioni volontarie di gravidanza). Il dato inquietante emerge dal Rapporto che il governo britannico ha diffuso l’11 giugno. L’indice è il più alto di sempre da quando nel lontano 1967, l’interruzione di gravidanza è diventata legale. «Significa che ormai una gravidanza su quattro termina con un aborto. Detto in altre parole, ogni tre bambini che nascono, uno viene abortito» commenta l’Istituto Iona, che si occupa di promuovere il ruolo della famiglia e della religione nella società. 

Secondo l’Istituto questi numeri «dimostrano ancora una volta che quanto vanno ripetendo gli avvocati della libera scelta è falso: non è vero che una volta che si legalizza l’aborto, le interruzioni di gravidanza calano e le percentuali si abbassano». Nel rapporto si legge anche che il 40 per cento delle donne britanniche che hanno abortito nel 2019, avevano terminato almeno una gravidanza in passato. Nel 2018 si erano verificati invece 205.295 aborti.

Le statistiche ufficiali registrano anche un calo drastico, pari al 650 per cento, delle donne irlandesi che si sono recate nel Regno Unito per abortire: si è passati dalle 2.879 del 2018 alle 375 dell’anno scorso. Ancora mancano i dati sull’aborto in Irlanda, ma il motivo è da ritrovarsi nel fatto che dal 2019 l’interruzione di gravidanza è legale anche a Dublino.

È aumentato anche il numero di donne irlandesi che si sono recate nelle cliniche inglesi per abortire bambini affetti da sindrome di Down. I dati parlano di 27 casi a fronte dei 17 nel 2018. Anche questa volta dipende dalla legge irlandese, che vieta dopo le 12 settimane di abortire un bambino affetto da una sindrome grave ma non letale. Ad oggi nove bambini Down su dieci vengono abortiti nel Regno Unito.

Il governo inglese, temendo una riduzione di aborti durante la pandemia da coronavirus, ha autorizzato «l’aborto a domicilio»: basta ormai un consulto telefonico con il medico per farsi recapitare a casa i due farmaci necessari ad abortire, il mifepristone e il misoprostolo.




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