Domenica 30 agosto

30 Agosto 2020

Non rovinare la vita

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 16,21-27)
In quel tempo, Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!». Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita? Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni».

Il commento

Quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita?” (16,26). In queste parole troviamo due verbi in aperta contrapposizione: guadagnare e perdere. Il primo verbo significa raggiungere un traguardo, vincere, conquistare. Fa pensare ai desideri e agli obiettivi che ciascuno coltiva e si sforza di raggiungere. È una dimensione costitutiva della natura umana. In apparenza è il sale della vita. E invece Gesù contesta questo stile. Ed ha ragione. Ci sono obiettivi che sembrano buoni, anzi assolutamente necessari, ma per raggiungerli rischiamo di smarrire altri e più importanti valori. E così corriamo il rischio di sciupare la vita. Gli sbagli sono spesso la conseguenza degli abbagli. Non è solo un’ipotesi ma storia quotidiana. Quante persone, se fossero oneste, dovrebbero ammettere che hanno speso la maggior parte delle energie per conquistare una meta che, a conti fatti, si è rivelata incapace di dare senso alla vita. Il verbo perdere [zêmióō] significa semplicemente danneggiare o rovinare, fa pensare alle piccole ferite, ai guasti che possiamo riparare, probabilmente non diamo peso a queste cose. Agli occhi di Gesù invece si tratta di errori che portano alla sconfitta definitiva. 

C’è una sola strada per evitare questo. Dobbiamo imparare a non misurare la vita con la sequela: “Se qualcuno vuol venire dietro a me […] mi segua» (16, 24). È questo il verbo decisivo, è questa la scelta sicura. Invece di inseguire i propri desideri, scegliamo di seguire Gesù. È questa la scelta che ha fatto Paolo: “Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura, per guadagnare Cristo” (Fil, 3,8). Se restiamo con Lui siamo al sicuro. Agli occhi del mondo abbiamo perso tutto; anche gli amici e i familiari diranno o penseranno che abbiamo sbagliato, siamo dei falliti. La parola della fede insegna che la “stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini” (1Cor 1,25). La testimonianza dei santi conferma che chi ha scelto di perdere tutto per Cristo, ha ricevuto molto di più. È questa la scelta che oggi vogliamo rinnovare.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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