27 novembre 2020

27 Novembre 2020

Santa presunzione

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 21,29-33)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».

Il commento

Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno” 21,33). Leggiamo questo brano in stretta continuità con quello precedente (21, 20-28): come possiamo affrontare le prove della vita e giungere integri al giorno ultimo della storia? La risposta è semplice: dobbiamo custodire con cura il Vangelo, Gesù ci assicura che la sua Parola non si consuma con il passare dei secoli, non si scioglie come la neve al sorgere del sole. Le nostre parole spesso non hanno una reale consistenza, sono flatus vocis, un soffio della voce. Quante promesse non mantenute! La Parola di Dio invece dura per sempre. L’affermazione evangelica è un segno di quella “santa presunzione” (Teresa d’Avila) che fin dai primi decenni ha illuminato la vita dei discepoli e ha dato loro coraggio e sapienza. Malgrado tutte le difficoltà e le persecuzioni, i cristiani sapevano che la Parola di Gesù aveva la forza di sfidare i secoli ed era assai più forte di quel potere che cercava con ogni violenza di soffocare la nascente comunità. Quella Parola ad uno sguardo umano poteva apparire come una piccola e fragile barca, in realtà era capace di attraversare il mare della storia. Forti di questa convinzione, hanno fatto della fedeltà più rigorosa alla Parola la loro unica forza. 

L’insegnamento evangelico è un annuncio consolante ma anche una sfida, invita ad accogliere la Parola di Dio come un pilastro essenziale, chiede di fare di essa la luce del cammino. Se non siano aggrappati a questa Parola, rischiamo di essere sospinti dal vento dei desideri superficiali o di seguire le sirene di un potere culturale che, con consumata abilità, dona alle parole un significato ingannevole e distorce i valori fondamentali della vita. Consapevoli di questo rischio, oggi chiediamo la grazia di rimanere aggrappati al Vangelo e ci impegniamo a misurare i pensieri e le scelte con la Parola che il Signore ha consegnato alla Chiesa. Se faremo così, avremo la certezza di stare in compagnia di Dio, Colui che è, che era e che viene.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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