BRICIOLE DI VANGELO

24 Gennaio 2023

Gesù al centro

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 3,31-35)
In quel tempo, giunsero la madre di Gesù e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo.
Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano».
Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre».

Il commento

Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando [stēkontes] fuori, mandarono a chiamarlo” (3,31). Il Vangelo presenta due scene: la prima mette in primo piano la parentela del Nazareno, la seconda mostra la comunità che si riunisce attorno a Gesù. Scrutiamo con attenzione e notiamo le differenze. Diversamente dagli altri sinottici (Mt 12,47; Lc 8,19), Marco non dice che i parenti trovano difficoltà ad entrare nel luogo dove Gesù svolge il suo abituale ministero, circondato da una comunità di discepoli. Afferma invece che, restando fuori, lo mandano a chiamare. Il verbo greco [stēkō] significa perseverare, restare fermi, indica l’atteggiamento di chi è ben radicato nelle sue convinzioni e non intende affatto cambiarle. Non è un dettaglio marginale. Non vogliono entrare né vogliono attendere, pretendono che sia Gesù ad uscire. Questa richiesta rappresenta un radicale capovolgimento della prospettiva di fede: nel Vangelo è sempre Gesù che chiama con autorità e invita a stare con Lui; qui invece sono i parenti che gli chiedono di andare verso di loro. La voce degli affetti si sostituisce a quella della fede. I legami di sangue pretendono di avere un’oggettiva prevalenza su tutti gli altri aspetti della vita.

La seconda scena mostra Gesù insieme alla comunità dei discepoli: “Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui” (3,34). Non si tratta di una folla anonima ma di un gruppo ben definito di discepoli seduti attorno al Maestro. In questo caso è Lui che sta al centro della scena. Questa icona contrasta con quella precedente: la famiglia ha qualcosa da dire, i discepoli invece ascoltano quello che Lui ha da dire; la famiglia pretende che sia Gesù ad uscire, i discepoli desiderano restare con il Maestro. È una bellissima icona della Chiesa. Nel contesto di una società in cui la famiglia esercitava un’indiscussa autorità, Gesù annuncia che la fede in Lui genera una nuova forma di comunione che precede e plasma ogni altro legame affettivo. È una lezione che dobbiamo ancora imparare.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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