28 Dicembre 2023

Il più grande genocidio dell’universo, i bambini nel grembo materno

Qualche anno fa, era il 2019, mi colpì molto una dichiarazione del ministro della Sanità argentino, Ginés González García allora in carica con il governo del presidente Alberto Fernandez. Prendendo le difese del progetto di legge del suo presidente finalizzato a legalizzare l’aborto disse: «Qui non siamo davanti a due vite come alcuni dicono. Chiaramente c’è solo una persona, e l’altra è un fenomeno. Se non fosse così, ci troveremo di fronte al più grande genocidio dell’universo, dal momento che più della metà del mondo civilizzato permette questa cosa».

Le parole del ministro argentino furono molto emblematiche perché mentre negava la realtà che scientificamente ormai è palese da anni e che cioè il bambino nel grembo materno è vita, è una persona con una sua dignità, nello stesso tempo definiva l’aborto come il più grande genocidio dell’universo. Ed è purtroppo così e non possiamo non ricordarlo nel giorno in cui la Chiesa celebra i Santi Innocenti Martiri. Davanti ai nostri occhi assopiti, alle nostre coscienze addormentate ogni giorno si consuma una strage violenta e terribile.

Qualche settimana fa nella mia frazione si è verificato un atto di violenza incresciosa nei confronti di un gatto, chiamato poi Leone, che ha avuto una risonanza nazionale. È stato trovato quasi privo di vita, scuoiato vivo e lasciato sul ciglio della strada. Sul colpevole pende una taglia in denaro. Per lui si è organizzata una fiaccolata e i politici sono scesi in campo. Ci sono certamente delle ragioni valide, la violenza va bandita e condannata, sempre. Appunto, sempre. Perché invece per i bambini nel grembo materno nessuno alza la voce? Perché per loro nessuno protesta? Non hanno forse anche loro il diritto di vivere? E il fatto che la violenza su di loro si compie con i guanti bianchi, nel chiuso di un ospedale e con il favore della legge cosa toglie alla violenza dell’atto? Nulla. È solo la dimostrazione di un’ipocrisia imperante e stucchevole in cui sguazziamo come papere in una pozzanghera.

Papa Francesco in Amoris laetitia ha scritto: “In questo contesto, non posso non affermare che, se la famiglia è il santuario della vita, il luogo dove la vita è generata e curata, costituisce una lacerante contraddizione il fatto che diventi il luogo dove la vita viene negata e distrutta” (83). Ma noi uomini siamo assurdi e palesemente soggiogati da un mito della libertà che mentre si straccia le vesti per un povero gatto, assiste con placida indifferenza alla strage degli innocenti.


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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