28 ottobre 2017

28 Ottobre 2017

Grazie a quel sì

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 6,12-19)
In quei giorni, Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore. Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti.

Il commento

Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli” (6,13): prima di citarli uno ad uno, ciascuno con il proprio nome, Luca precisa il nome che tutti li accomuna: apostoli. Questo vocabolo riproduce esattamente il greco apostólous e significa inviati. Nel NT questo vocabolo indica il gruppo dei Dodici, i testimoni privilegiati, le colonne sulla quale si fonda la Chiesa. Fanno parte di questo gruppo anche Simone e Giuda, i santi che oggi celebriamo nella liturgia. Poco o nulla sappiamo di questi due apostoli, non abbiamo elementi per descrivere la loro persona e la missione che hanno compiuto. E tuttavia il fugace accenno che troviamo nei vangeli è sufficiente per dare loro una memoria che attraversa i secoli. “Rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli” (Lc 10,20): questa promessa riguarda anche noi. La nostra esistenza è infinitamente meno di un puntino sulla mappa della storia ma se è rivestita di Vangelo … diviene parte di una storia che sfida i secoli e sfocia nella beata eternità. Se Gesù sceglie e chiama, vuol dire che ha bisogno di noi, non vuole fare nulla senza di noi, ci coinvolge e ci rende suoi fedeli collaboratori. Tutti i discepoli scelti da Gesù hanno accolto la chiamata, hanno detto il proprio sì con ingenuità e fatica. Con l’ingenuità di chi non calcola rischi e vantaggi ma si fida di Colui che li chiama. E con la consapevolezza che la fedeltà comporta sempre una fatica. Ogni volta che qualcuno ha il coraggio di dire di sì a Dio il deserto si trasforma in giardino. A volte, persone che sembravano chiuse e dure come pietra, grazie a quel sì diventano come  la roccia del deserto dalla quale scaturisce l’acqua che disseta. Fidiamoci di Dio.

Signore Gesù, seguire Te significa fare della vita un’avventura, un viaggio che presenta le sue asperità. Ma la certezza di stare insieme a Te colma il cuore di un’inesprimibile gioia e dona il coraggio di sopportare anche le fatiche. Insegnaci a rinnovare oggi il nostro sì.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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1 risposta su “Grazie a quel sì”

Signore salvaci Maria aiutaci grazie perdonare. Aiuto….la croce c’ èma è del Risorto ave Maria e avanti. Ascolta radio Maria

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