Linee guida scuola

“Il gender non entrerà nelle scuole!”: salutiamo la vittoria senza abbassare la guardia.

a cura della Redazione

Pubblicate le nuove linee guida per la lotta alla discriminazione e per il rispetto delle diversità nelle scuole. Ecco quanto stabilito: no palese e senza ambiguità alle cosiddette “teorie del gender” e primato educativo dei genitori.

Ebbene sì, dopo anni di battaglie e di punti interrogativi, finalmente chiarezza è stata fatta: il gender non entrerà nelle scuole. È quanto emerge dalle nuove linee guida della Scuola pubblicate in questi giorni, dal ministro Fedeli che di fatto modificano i punti chiave dell’articolo 1 comma 16 della legge sulla “Buona Scuola”.

Ma quali sono le linee guida? Vediamole insieme: primato educativo dei genitori, collaborazione tra scuola e famiglia, consenso informato, esplicitazione del concetto secondo cui la differenza uomo-donna è all’origine della vita, chiara e condivisibile definizione di cosa si intenda per stereotipi di genere, importanza di togliere anche dal linguaggio tutte le forme di “mascolinizzazione”, contrasto alla violenza sulle donne e a tutte le forme di discriminazione, e soprattutto un no palese e senza ambiguità alle cosiddette “teorie del gender”.

Il piano prevede, oltre alle linee guide sulla parità di genere, una campagna sui social con l’hashtag #Rispettaledifferenze, un Piano nazionale in 10 azioni, linee di orientamento per prevenire e contrastare il cyberbullismo.

La parte più importante del testo è quella che si richiama alla cosiddetta antropologia relazionale e che offre una serie di spunti per educare alla parità, alla differenza e alla reciprocità. In questa prospettiva – sottolineando opportunamente che solo l’incontro tra le differenza dà origine alla vita – il documento fa chiarezza sugli stereotipi da superare. Il gender, viene ribadito per due volte, non c’entra nulla.

Ma la pubblicazione di queste linee guida rappresenta una vittoria anche e soprattutto per la famiglia. Secondo il testo di legge “educare al rispetto, alla parità tra i sessi, alla prevenzione della violenza di genere”, è un dovere da parte di tutti. E, visto che si tratta di un ambito in cui si intrecciano convinzioni etiche, religiose e culturali, la scuola non può che collaborare con la famiglia. Famiglie informate sulle varie proposte educative e sempre più protagoniste.

La notizia è stata accolta con gioia dal Forum della Associazioni Familiari. Soddisfazione giunge anche dal Comitato Difendiamo i nostri figli che attraverso il suo portavoce, dott. Massimo Gandolfini riferisce: “Manifestiamo soddisfazione per le linee guida che fanno riferimento al principio antropologico della differenza tra maschile e femminile come fondante delle identità e indispensabile per la procreazione e il mantenimento della vita.

Inoltre, non si lascia spazio a interpretazioni fantasiose, si garantisce che l’ideologia gender non entrerà nelle scuole e viene ribadito il primato educativo dei genitori, facendo riferimento all’articolo 30 della Costituzione.

Questa è la prima tappa di un percorso di confronto proficuo; ora aspettiamo il patto educativo di corresponsabilità che sarà presentato il 21 novembre. Questo dovrà rendere concreto quanto pronunciato in linea teorica nelle linee guida, e dovrà prevedere il consenso preventivo informato sulle attività sensibili. Si conferma comunque la nostra adesione al concetto delle pari opportunità tra uomini e donne e del contrasto ad ogni discriminazione come descritto nell’articolo 3 della Costituzione”.

Sperando che a queste parole, scritte in un clima pre-lettorale, possano tradursi in fatti concreti, chiediamo ai genitori di continuare a vigilare sui programmi della scuola italiana e sulle fattive opere di coinvolgimento dei genitori nel percorso scolastico dei propri figli.




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2 risposte su ““Il gender non entrerà nelle scuole!”: salutiamo la vittoria senza abbassare la guardia.”

Ringrazio tutte le famiglie e le associazioni per il lavoro svolto a vantaggio di tutti nella testimonianza della verità

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