Fine vita

Il Biotestamento è legge. Il presidente del MpV, Gigli: “L’Italia è votata all’estinzione”

Gian Luigi Gigli

a cura della Redazione

Con 180 sì, 71 no e 6 astenuti il biotestamento diventa legge. Gian Luigi Gigli, presidente del Movimento per la Vita Italiano: “È tragico che in un paese sempre più vecchio e con sempre meno nascite, invece di mettere in atto valide politiche familiari, la priorità sia divenuta quella di aiutare le tendenze suicidarie degli individui”.

Via libera del Senato al ddl sul Biotestamento con 180 sì, 71 no e 6 astenuti. Il provvedimento, già licenziato dalla Camera lo scorso 20 aprile, è legge.

Nella giornata di ieri l’Assemblea di Palazzo Madama aveva respinto tutte le proposte emendative. Molte proposte di modifica sono state ridotte di numero, ma tutte, sono state respinte. A favore del disegno di legge, oltre a Pd e M5s anche Ala, Mdp e Sinistra Italiana. Schierati per il no Lega, Forza Italia. Quest’ultima ha lasciato però libertà di coscienza.

Tra gli emendamenti respinti ieri nell’aula del Senato con voto segreto quello a prima firma Gaetano Quagliariello (Idea), che chiedeva di mantenere sempre i trattamenti di sostegno vitale, ovvero l’idratazione e nutrizione. Uno dei nodi del provvedimento. L’articolo 8 del provvedimento prevede che il Ministro della salute trasmetta alle Camere, entro il 30 aprile di ogni anno, a decorrere dall’anno successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore della presente legge, una relazione sull’applicazione
della medesima. Le regioni sono tenute a fornire le informazioni necessarie entro il mese di febbraio di ciascun anno, sulla base di questionari predisposti dal Ministero della salute.

Per il premier Paolo Gentiloni questo passaggio è “un passo avanti per la dignità della persona”. Ma non la pensa allo stesso modo Gian Luigi Gigli, presidente del Movimento per la Vita Italiano e deputato del gruppo Democrazia Solidale-Centro Democratico alla Camera, che in una nota diffusa in queste ore si domanda: “Era davvero questa legge la priorità di fine legislatura?”.

“La pervicace volontà del partito di maggioranza relativa di calendarizzare a fine legislatura un tema così delicato e controverso, mostra la sostanziale subalternità della cultura cattolica all’interno del PD. – sottolinea Gigli – Il tema del biotestamento è solo il totem, peraltro, inutile, per cercare di rincorrere l’elettorato in fuga verso la nuova formazione di Grasso. Il dramma è che tutta la sinistra e non solo il PD sembra aver ormai messo in secondo piano i temi della giustizia sociale, privilegiando invece i temi dei diritti civili cari all’individualismo radicale. Un individualismo che esalta l’autodeterminazione, annulla la dimensione relazionale e rifiuta il limite, della fragilità, della malattia, dell’apparente inutilità. È tragico che in un paese sempre più vecchio e con sempre meno nascite, invece di mettere in atto valide politiche familiari e di sostenere forme di relazioni più solidali, la priorità sia divenuta quella di aiutare le tendenze suicidarie degli individui. Sembra la fotografia di un Paese, l’Italia, votato all’estinzione e privo di speranza nel futuro. Per questo ci sarebbe estremo bisogno di accogliere l’invito del Presidente della Cei, ricomponendo la frattura che si è determinata in politica tra cattolici del sociale e cattolici della morale. Con il PD di Renzi, alleato di Cappato e della Bonino, non possiamo più avere nulla da spartire”.




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3 risposte su “Il Biotestamento è legge. Il presidente del MpV, Gigli: “L’Italia è votata all’estinzione””

Sono un aspirante cattolico con molte meno certezze del signor Gigli che oltre a non conoscere bene la legge in questione spara a zero contro il PD non dicendo però quale sarebbe l’alternativa. Magari la destra che ostacola lo Ius Soli dichiarando ufficialmente che esistono famiglie di serie A e quelle di serie B o chissà quella rappresentata da un ‘imprenditore’ corrotto che se la spassava con delle minorenni, tanto per confermare la doppia morale esistente nel ‘popolo’ della famiglia. Il punto è che la legge sul biotestamento è una legge di civiltà senza se e senza ma. Destinati veramente all’estinzione sono tutti quei cattolici ipocriti e farisei che si fanno belli a discapito del dolore degli altri come nel caso Englaro, salvo che poi non tocchi a loro…In conclusione posso dire che non solo l’articolo non mi è piaciuto ma anche non ho nulla ma proprio nulla a spartire con ‘cattolici’ di questo tipo che pretendono di dare la patente agli altri,oggi magari anche a Papa Francesco… Cordiali saluti

Per Dario Paoletti:a parte il fatto che Gigli è un deputato quindi nessuno meglio di lui conosce la legge…tu in virtù della tua libertà individuale puoi anche farti musulmano o buddista nessuno te lo proibisce…tanto di cattocomunisti l’Italia è piena e di cattolici all’acqua di rose il mondo pure è pieno…Non si sentirà dunque la tua mancanza se cambi religione, o sarebbe meglio dire partito! Cordiali saluti

Ritengo di essere una cittadina moderata e più che consapevole dei principi e dei valori democratici sanciti dalla nostra costituzione,dato il mio percorso di studi.Prima di recarmi alle urne e di scegliere a chi indirizzare il mio voto, esamino con attenzione tutti i programmi politici che i diversi schieramenti propongono, valutandone la compatibilità con la mia scala valoriale da un punto di vista etico,morale e religioso. La Chiesa,inoltre,è un’affidataria della missione di Cristo, anche se non infallibile,pertanto la volontà di Cristo potrebbe anche non combaciare con la nostra ma questo non ci legittima a costruire un Dio a nostra immagine e somiglianza,screditando lo studio esegetico delle fonti bibliche. È una questione di onestà intellettuale! Tutto quanto sopra premesso, se fino a qualche tempo fa avrei anche pensato di poter dare il mio voto al partito Democratico,ora lo escludo a priori! E come me, molti altri che si dicono cattolici appartenenti alla Chiesa Cattolica di Roma… Abbiamo una strada da seguire che per quanto angusta,tortuosa e poco invitante,ci è stata indicata da Cristo in persona!

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