BRICIOLE diBriciole di Vangelo - Avvento - Domenica Gaudete

16 dicembre 2018

16 Dicembre 2018

È tempo di deciderci

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 3,10-18)
In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto». Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato». Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe». Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile». Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.

Il commento

Che cosa dobbiamo fare?” (3,10). È la domanda che la gente rivolge al Battista. La parola appassionata di Giovanni, unita alla testimonianza di una vita santa e tutta rivolta a Dio, suscita un sincero desiderio di conversione. Chi ascolta e riconosce che quell’uomo parla in nome di Dio, comprende che occorre darsi da fare e chiede con umiltà di sapere quali sono le scelte prioritarie che permettono di rispondere alle attese di Dio. Questa domanda ricorda che il primo passo della fede è quello di lasciarsi condurre per mano da quella Chiesa che parla con l’autorità di Dio. Giovanni offre precisi criteri di azione. In primo luogo, nella scia degli antichi profeti, condanna ogni forma di esteriorità e invita a coniugare la fede con la vita. Egli chiede perciò di fare “frutti degni della conversione” (3,8). Non possiamo accontentarci di una vita blanda e priva di slancio, non dobbiamo accettare quella mediocrità che spegne i santi desideri. La tiepidezza non sta a metà strada tra il poco e il molto ma è il sepolcro dell’amore, la cappa che soffoca lo slancio e la passione. I profeti come Giovanni invitano a rinunciare ad ogni forma di calcolo. Parole come queste scuotono e mettono in crisi. Bisogna decidersi, senza indugio perché viene il tempo in cui Dio si presenta per giudicare ogni cosa. La sua voce è l’eco fedele di quella Parola che annuncia “il giorno grande e terribile” (Gl 3,4; Mal 3,23). Non possiamo restare indifferenti. Gesù è l’icona della misericordia che sana ogni ferita ma non annulla l’impegno dell’uomo. Anzi, chiede una disponibilità ancora più grande per non sciupare la grazia che Dio dona con abbondanza.

Donaci, Signore Gesù, di accogliere con umiltà e trepidazione la tua venuta. Fa’ che la certezza della misericordia non sia per noi un alibi per rimanere nella mediocrità e rimandare quelle scelte che da tempo ci chiedi di fare. Liberaci dalla paura che imprigiona l’amore e infondi in noi il desiderio di restare attaccati a Te nei giorni oscuri dell’esistenza per condividere con Te la gioia dell’eterna beatitudine. Amen



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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