BRICIOLE diBriciole di Vangelo - Avvento

24 dicembre 2018

24 Dicembre 2018

Il prezzo da pagare

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 1,67-79)
In quel tempo, Zaccarìa, padre di Giovanni, fu colmato di Spirito Santo e profetò dicendo: «Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo, e ha suscitato per noi un Salvatore potente nella casa di Davide, suo servo, come aveva detto per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo: salvezza dai nostri nemici, e dalle mani di quanti ci odiano. Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri e si è ricordato della sua santa alleanza, del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, di concederci, liberati dalle mani dei nemici, di servirlo senza timore, in santità e giustizia al suo cospetto, per tutti i nostri giorni. E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade, per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza nella remissione dei suoi peccati. Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio, ci visiterà un sole che sorge dall’alto, per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra di morte, e dirigere i nostri passi sulla via della pace».

Il commento

Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato e redento [epoíēsen lýtrōsinil suo popolo” (1,67). In queste prime parole troviamo l’annuncio che percorre tutto il cantico: Dio viene a liberare il popolo che gli appartiene. In greco abbiamo un’espressione pregnante che letteralmente suona così: “ha fatto redenzione”. In questa espressione appare in controluce la condizione desolante in cui si trova Israele: il popolo della promessa è caduto in schiavitù. Sarebbe condannato per sempre se Dio non intervenisse. Il verbo poiéō ricorda che Dio manifesta il suo amore attraverso fatti concreti, cioè azioni, prodigi e segni. L’amore non resta qualcosa di vago. Il termine redenzione è strettamente imparentato con riscatto. La liberazione avviene pagando un riscatto. Nella luce del NT tutto questo si realizza mediante il Figlio dell’uomo che viene per “donare la sua vita in riscatto per tutti” (Mt 20,28). È questo il prezzo da pagare. Gesù non ci libera con le belle parole ma con la croce. L’evento luminoso di Betlemme troverà compimento nella pagina oscura del Golgota. La condizione dell’uomo non è cambiata. Siamo chiusi in una gabbia costruita con le nostre mani, prigionieri della ragione che s’innalza come un muro e nasconde il Cielo, restiamo chiusi nei fragili sentimenti che non ci fanno guardare oltre l’orizzonte limitato del nostro io. Potremmo disperare se non avessimo la certezza che anche oggi Dio viene con potenza e ci libera dal male che ci affascina.

Zaccaria canta la fedeltà di Dio che “si è ricordato della sua santa alleanza, del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre” (1, 72-73). Il suo amore è sorgente e modello di ogni altro amore. Chi ama non viene meno nella prova, non si tira indietro, è sempre pronto a lottare per il bene dell’amato. Se siamo radicati in Dio possiamo anche noi ricevere lo stesso amore ed essere liberati dalla tirannia dell’ego che cerca solo se stesso. Oggi chiediamo la grazia di arrenderci all’amore e di metterci al servizio di questo Dio che per amore nostro si è fatto piccolo e povero.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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