Politiche familiari

Galantino, “difendere la famiglia non è un fatto religioso”

Mons. Nunzio Galantino

Dove è la passione e l’impegno del governo per la famiglia composta da padre, madre e figli? Mons. Nunzio Galantino chiede maggiore attenzione per le politiche familiari. Secondo il segretario generale della Cei “difendere la famiglia non è un fatto religioso”.

«Mi spiace che il Governo stia dando grande attenzione a realtà che la meritano senza però mettere la stessa passione e attenzione verso le famiglie composte da padre, madre e figli. Vorrei che la stessa attenzione fosse posta sull’attuazione delle politiche familiari. Io non sento questa passione ma forse mi sono distratto». È questo il commento lucido del segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, mons. Nunzio Galantino, che ha condiviso le sue impressioni a margine della presentazione del Rapporto 2014 dell’associazione “Rondine – Cittadella della pace”, candidata al Premio Nobel per la Pace 2015.

Riferendosi al decreto Cirinnà, mons. Galantino ha poi dichiarato: «Se dovessi essere io a fare la legge non prenderei per nulla in considerazione questo decreto. La famiglia è la realtà sulla quale si fonda la società. Il Papa ce lo ha ricordato: la famiglia è il primo ospedale da campo, è il primo luogo dove si accolgono gli anziani, è dove si va quando si è in difficoltà. Vogliamo smontare anche questa realtà?». Per il segretario generale della Cei, «difendere la famiglia non è un fatto religioso, ridurlo a ciò è troppo poco. È una realtà che interessa tutti, il bene comune. Che poi una voglia sposarsi in chiesa è un valore aggiunto».

Mons. Galantino ha poi ricordato il senso del prossimo Sinodo sulla famiglia: «La famiglia di cui parla il Papa è quella composta da padre, madre e figli. Questo è l’istituto che assicura il futuro e il bene comune».




Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.