Adozioni gay Così le adozioni gay impongono principi che non appartengono al nostro Paese Autore articolo Di PUNTO FAMIGLIA Data dell'articolo 14 Dicembre 2015 Nessun commento su Così le adozioni gay impongono principi che non appartengono al nostro Paese di PUNTO FAMIGLIA Giovedì 10 dicembre la Corte d’Appello di Milano ha dichiarato legittima l’adozione di un bambino avvenuta in Spagna da parte di due donne e ha ribaltato così il precedente pronunciamento del Tribunale dei Minorenni. Aggirati i principi dell’ordinamento italiano. Nel 2003 due donne italiane si sono recate in Spagna per sottoporsi alla fecondazione eterologa vietata in Italia. In seguito, la bambina nata, era stata adottata in Spagna dalla compagna della madre biologica. Lo scorso anno la coppia si è rivolta al Tribunale per i Minorenni di Milano chiedendo il riconoscimento, anche in Italia, dell’ordinanza di adozione spagnola, ma i giudici hanno respinto questa istanza. La decisione è stata successivamente ribaltata. Per i giudici della Corte d’Appello infatti non è contrario all’ordine pubblico un provvedimento, autorizzato in un altro Paese, che riconosce un rapporto di adozione piena tra una persona e il figlio del partner anche dello stesso sesso. “La bambina – scrivono i giudici – è stata amata, educata e curata da entrambe le donne che hanno realizzato l’originario progetto di genitorialità condivisa”. In realtà la sentenza è in contrasto con l’ordinamento italiano e si richiama a pronunciamenti di altri Paesi. È una decisione che può portare verso direzioni contrarie ai principi e ai valori fondanti della Costituzione italiana e indurre altre coppie omosessuali a seguire lo stesso iter. Per il giurista Alberto Gambino il provvedimento mette in discussione la libertà della Stato italiano di legiferare, secondo principi ispiratori propri. “In qualche modo – dichiara il giurista – noi stiamo importando valori, principi, norme che non ci appartengono”. Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE ANNUNCIO ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: Il valore della testimonianza Prendersi cura: il rapporto medico-paziente e altre riflessioni di Aldo Bova Associazione Meter e l’impegno contro la pedofilia e la pedopornografia Donne, vita, aborto: dal Movimento per la Vita un invito a dialogare Papa Francesco, a Venezia: “Bisogna essere preparati alle sorprese di Dio” Papa Francesco: “La superbia è un veleno: ne basta una goccia per guastare tutta la vita” Perché alzare la voce contro i volontari per la vita? La “lezione” di Pd e M5s… “Grazie, Karol, perché per me ci sei sempre”: lettera di una giovane a Giovanni Paolo II Dire quello che pensi? Prima pensa a quello che dici. Il consiglio di Papa Francesco A chi fanno paura i volontari della Vita?