DDL Cirinnà

DDL Cirinnà, il fattore (quasi comico) che renderebbe nulla ogni unione…

unioni civili

di Gabriele Soliani

C’è una parte quasi comica del DDL Cirinnà: qualora venisse approvato alle unioni civili si applicano gli articoli sulla nullità del matrimonio, tra cui l’articolo 122 del Codice Civile, il quale stabilisce che il matrimonio (e quindi l’unione civile) è nullo se uno dei coniugi commette un errore essenziale sulle qualità personali del partner, tra i quali rientra la deviazione sessuale tale da impedire lo svolgimento della vita coniugale, cioè l’omosessualità.

Sulle unioni civili Il Manifesto ha scritto: “Nel dibattito sulla maternità surrogata c’è un grande assente. Si tratta dell’art. 3, secondo comma, della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, che stabilisce «il divieto di fare del corpo umano e delle sue parti in quanto tali una fonte di lucro». Per questa norma sono vietate nell’Unione non solo la vendita del rene o l’affitto dell’utero, ma anche la vendita di “prodotti” corporei come il sangue, gli ovuli, i gameti, che possono essere donati, ma non divenire merce di scambio sul mercato. La ragione è chiara: si tratta di impedire che persone povere, anche culturalmente, compiano scelte a loro svantaggio. Infatti dove non esistono questi divieti i diritti diventano solo “patrimoniali”. Tutto viene comprato o venduto. L’ultima frontiera è quella dello smembramento del corpo e dei suoi organi che, da «beni personalissimi», «la cui integrità è tutt’uno con la salvaguardia della persona e della sua dignità» vengono degradati a beni patrimoniali, merce di scambio sul mercato capitalistico. Anche Dario Fo sull’Huffington Post, ha detto: “Anche io ho dei dubbi su alcuni aspetti” ed è favorevole a lasciare libertà di coscienza sul voto circa le adozioni.

Anche Pannella, su La 7, ha fatto come al solito un discorso confuso ma di fronte alla domanda diretta: “Lei voterebbe a favore del ddl?” non ha risposto “sì”. Ma la parte quasi comica del ddl Cirinnà è che alle unioni civili si applicano gli articoli sulla nullità del matrimonio, tra cui l’articolo 122 del Codice Civile, il quale stabilisce che il matrimonio (e quindi l’unione civile) è nullo se uno dei coniugi commette un errore essenziale sulle qualità personali del partner, tra i quali rientra la deviazione sessuale tale da impedire lo svolgimento della vita coniugale, cioè l’omosessualità. Quindi, in forza del ddl Cirinnà, l’unione civile sarebbe potenzialmente nulla per l’omosessualità del partner. È  semplicemente incredibile!




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