Politiche familiari

Nel 2015 in Italia, 653mila decessi e 488mila nascite! Povertà in aumento e lo Stato cosa fa?

famiglia

di Gabriele Soliani

“I responsabili della cosa pubblica, i diversi attori del mondo del lavoro, che cosa stanno facendo che non sia episodico ma strutturale?” Questo è uno dei concetti forti della prolusione del Cardinale Bagnasco, all’assemblea plenaria della CEI del 16-19 maggio 2016, relativa alle enormi difficoltà di tante persone e famiglie.

La recente indagine di Confcommercio conferma che le famiglie italiane in condizione di povertà assoluta sono pressoché raddoppiate dal 2007 al 2014. Il reddito ed il potere di acquisto negli ultimi anni sono calati tanto da far dire al Codacons che questi redditi sono “da terzo mondo”. Le difficoltà non sono soltanto per le famiglie italiane, obbligate ad una riduzione degli acquisti, ma anche per l’economia italiana. “Il peso della vita quotidiana, alla ricerca dei beni essenziali – dice il Presidente della CEI- diventa sempre più insostenibile, compreso il bene primario della casa. La povertà assoluta investe 1,5 milioni di famiglie, per un totale di 4 milioni di persone, il 6,8 della popolazione italiana, e le parrocchie hanno distribuito ben 12 milioni di pasti nel 2015!”

L’amara constatazione di una ricerca della Confcommercio, dal titolo “Dalla Grande Recessione alla ripresa?” afferma che: “L’eccesso di pressione fiscale in Italia presenta una connotazione strutturale per l’incapacità di procedere a una serie revisione della spesa pubblica che riduca eccessi e sprechi”. Gli unici veri tagli hanno infatti riguardato la spesa in conto capitale, cioè gli investimenti pubblici. Concretamente vuol dire che se l’Italia avesse avuto lo stesso prelievo fiscale della Germania nel 2014 ci sarebbero state 66 miliardi di tasse in meno, ossia “23 miliardi in meno a livello di Irpef e altrettanti di imposte indirette e 20 miliardi in meno di contributi a carico di imprese e lavoratori”. Le regioni del Mezzogiorno registrano dati avvilenti e un numero di cittadini poveri quasi doppio rispetto al resto del paese. La Chiesa, dice il cardinal Bagnasco, continuerà a fare tutto quanto le è possibile per stare accanto alla gente, mettendo in campo ogni risorsa: dalle forze di tantissimi volontari alle risorse dell’8 per mille che, oltre a permettere un Clero totalmente disponibile, consente di venire incontro alle enormi richieste della carità e del mantenimento delle opere pastorali. Il tanto contestato 8 per mille è una vera risorsa per le famiglie e i poveri, e la Chiesa Cattolica continua a fare ciò che ha sempre fatto. In questo senso è l’Istituzione che non perde consensi e apre le sua braccia a tutti. Da anni diceva, insieme ai tanti movimenti pro life e pro family, che la radice profonda della crisi si doveva ricercare in una mentalità anti-vita chiusa su se stessa in un laicismo esasperato e cieco. Non è mai stata ascoltata, anzi …. la si accusava di essere arretrata, oscurantista, medievale e, come oggi va di moda, omofoba. Invece la Chiesa Cattolica aveva visto giusto.  “Finalmente, dopo anni che lo richiamiamo, dice il presidente Bagnasco, oggi perlomeno si parla di inverno demografico: l’immagine – seppur efficace – non suscita però ancora la necessaria coscienza della gravità”.  I dati ISTAT rimangono impietosi: quelli del 2015 sono i dati peggiori dall’unità d’Italia. Lo scorso anno, a fronte di 653.000 decessi, le nascite sono state 488.000, mentre 100.000 italiani hanno lasciato il Paese. La demografia è un indicatore decisivo dello stato di salute di un Paese, specialmente occidentale, dove lo sviluppo economico e lavorativo, insieme ad una cultura densa di ideali e valori, suscitano speranza nel domani e coraggio nel generare nuove vite, assumendo con fiducia la missione educativa dei figli. Che cosa sta facendo lo Stato perché si possa invertire la tendenza? Si chiedono i Vescovi italiani. “Si avverte l’urgenza di una manovra fiscale coraggiosa, che dia finalmente equità alle famiglie con figli a carico. Gli esperti dicono che la messa in atto del cosiddetto “fattore famiglia” sarebbe già un passo concreto e significativo”.

Sappiamo tutti che in ogni focolare domestico, anche se povero e piccolo, sta la ricchezza di una nazione.




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1 risposta su “Nel 2015 in Italia, 653mila decessi e 488mila nascite! Povertà in aumento e lo Stato cosa fa?”

Bellissimo articolo…
Se chi si è assunto l’ onere e l’ onore di guidare il nostro Paese (ed in questo caso mi rivolgo a tutti maggioranza ed opposizioni indistintamente) non si mettono in testa di lavorare coesi per migliorare la situazione che Italia vivranno in futuro i nostri figli???
Già oggi non c’è è più la certezza di un lavoro, quei pochi che si riescono a trovare sono mal pagati, gli stipendi sono bassi rispetto alle esigenze (chi riesce ad andare avanti con 1000\1200€ mensili che prima equivalevano a circa 2.500.000 lire cioè uno stipendio di tutto rispetto???) Se si viene licenziati già a 42\45 anni è quasi impossibile trovare un altro lavoro, le piccole imprese, che sono state la spina dorsale dell’ Italia x la ripresa nel dopoguerra, non assumono più per sia per mancanza di lavoro che per il troppo costo dei dipendenti, altre hanno chiuso preferendo fare piccoli lavori ” a nero” a prezzi bassi piuttosto che fare la fame (chi ha una famiglia deve dargli da mangiare in qualche modo) inquinando in questo caso anche l’ economia reale perché per risparmiare le persone si fanno fare i lavori a nero piuttosto che rivolgersi ad imprese regolari e questo diventa un cane che si morde la coda, le grandi imprese hanno aperto all’ estero ecc.. ecc…
Questo poi ha portato alle conseguenze descritte nell’ articolo, cioè calo demografico, invecchiamento della popolazione, mancanza di unioni stabili (matrimoni).
Io a questo vorrei aggiungere anche indifferenza verso il prossimo, infatti fa più pena un cane abbandonato che un uomo/ donna/ bambino che fa l’ elemosina, e con questo non voglio togliere nulla agli animali che comunque come creature di Dio vanno rispettati, ma penso che la vita umana abbia più valore.
Cocludendo, oggi più che mai è tornata in voga l’ espressione latina ” homo homini lupus ” l’ uomo è nemico dell’uomo… perché a mio avviso tutti i problemi sopra descritti che oggi affliggono la nostra società e quelle di tutto il mondo occidentale hanno indurito i nostri cuori..

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