Solidarietà

Alessandra e Carlo e il loro viaggio di nozze tra gli sfollati del terremoto

Alessandra e Carlo

di Ida Giangrande

Una luna di miele solidale a servizio degli sfollati del Centro Italia, questa la decisione di due giovani sposi di Senigallia. “È stata una scelta condivisa e chiara – racconta la giovane sposina - dovevamo fare qualcosa per le comunità colpite dal terremoto”.

Per come ci viene raccontata questa vita sembra aver perso i suoi punti di riferimento sostanziali. Spesso tra le notizie del telegiornale e gli speciali in tv, quello che emerge è un’umanità senza volto o peggio ancora, con un volto deturpato. Ma non è così e più precisamente, non è sempre così, perché a questo mondo esistono ancora tante brave persone in grado di fare il bene. Sono persone a cui non è chiesto niente e che spontaneamente si mettono a servizio del prossimo, del più bisognoso. Molte sono le storie di solidarietà infatti che attraversano i giorni del terremoto, dagli applausi per ogni persona estratta viva dalle macerie, al lavoro infaticabile di Vigili del Fuoco e Croce Rossa, fino ai container stracolmi di oggetti per ogni utilizzo provenienti da tutte le parti di Italia. Poi ci sono i bambini, i loro gesti innocenti e spontanei di solidarietà, le lettere meravigliose che hanno inviato ai loro coetanei delle zone terremotate. ‘Gli amici si vedono nel momento del bisogno ’ così recita un antico proverbio di saggezza popolare e a noi piace aggiungere un altro esempio di virtù che ci aiuti a capire quanto talvolta quel terremoto che sradica le nostre radici, ci aiuta invece a ritrovare la vera essenza dell’essere umani. Questa volta si tratta di due novelli sposi, Alessandra e Carlo, che invece di partire per il viaggio di nozze, hanno deciso di dedicare i primissimi istanti del loro matrimonio, agli sfollati del Centro Italia. Si sono sposati il 29 ottobre a Senigallia ed erano già volontari della Croce Rossa, lei dal 2005, lui dal 2010. Il giorno dopo il fatidico sì, una forte scossa di terremoto ha messo a dura prova i territori già feriti nel cuore dell’Italia. Da sempre a servizio degli ultimi e degli invisibili, Carlo e Alessandra non ci hanno pensato un solo istante, si sono messi a disposizione della Croce Rossa e invece di partire per la luna di miele, hanno cominciato a lavorare nelle cucine che forniscono circa 1500 pasti al giorno per gli sfollati. “C’è chi fa le bomboniere solidali, noi invece abbiamo scelto il viaggio di nozze solidale”, racconta Alessandra in un’intervista pubblicata sul sito della Croce Rossa Italiana. “Ci siamo sposati sabato 29 ottobre a Senigallia. Dopo la scossa della mattina dopo, che come le altre abbiamo sentito anche noi molto bene, la scelta è stata subito chiara e condivisa: dovevamo fare qualcosa per le comunità colpite dal terremoto”.  Così il 2 novembre Alessandra e Carlo sono arrivati a Camerino: “Quando abbiamo detto ad amici e parenti quello che volevamo fare, nessuno ci voleva credereLa luna di miele nelle zone terremotate? Impossibile per tutti”, dice Alessandra e Carlo aggiunge: “Sono convinto che ancora oggi in molti siano convinti che fosse tutto uno scherzo”. La loro esperienza mi riempie il cuore di gioia, e se mi soffermo a guardare più approfonditamente la realtà che mi circonda, mi accorgo che non è tutto nero come vogliono farci credere e c’è invece una dimensione nascosta, non illuminata dall’occhio di bue dei media, parlo di tutte le persone che ogni giorno sono a servizio dei vari sportelli Caritas, accanto ai più poveri. Delle suore e dei sacerdoti di cui non si conoscono i nomi, che peregrinano nei più remoti e sperduti angoli della terra, per annunciare il Vangelo e medicare le piaghe dell’uomo, di cui non sentiremo mai parlare al telegiornale perché purtroppo, il bene non fa audience. Parlo di ogni piccola esperienza di volontariato, dove c’è qualcuno che dona senza chiedere nulla in cambio. L’ultima indagine dell’Istat riguardo al volontariato ci dice che circa 50mila persone senza dimora nel 2014 hanno utilizzato un servizio di mensa o accoglienza notturna in 158 comuni e che circa un italiano su otto svolge attività gratuite a beneficio di altri o della comunità. Onore dunque a questa coppia di giovani sposi e onore anche a tutte le esperienze di volontariato che riempiono i giorni di ogni giovane vita e che li prepara a fare scelte coraggiose in grado riempire di amore l’esistenza degli altri.




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