6 Dicembre 2016

6 Dicembre 2016

Fare di tutto

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 18,12-14)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita?
In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite.
Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».

Il commento

Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce …” (18,12). Luca parla di una pecora perduta (Lc 15,4), Matteo invece accenna alla situazione di quei discepoli che hanno smarrito la strada. Forse si sono allontanati volontariamente, pensando di trovare altrove un cibo più nutriente; o forse, per imprudenza, si sono fermati lungo la via e hanno perso il legame con la comunità. Smarrito è colui che non riesce più a ritrovare la strada, non è più capace di ritornare da solo nella casa di Dio. Rischia di restare fuori. Non importa di chi è la colpa. La parabola invita la comunità a non dimenticare nessuno e fare di tutto per ritrovare i fratelli. Non solo non dobbiamo rassegnarci ma dobbiamo imparare a intervenire tempestivamente. Quando uno si allontana, non dobbiamo pensare: ma io che posso fare? Al contrario, dobbiamo darci da fare, andare a cercarlo, andare a chiamarlo. E dobbiamo muoverci, prima che sia troppo tardi, prima che si perda. E se non possiamo farlo noi, dobbiamo coinvolgere altri amici della comunità. Possiamo e dobbiamo pregare e far pregare. Impariamo ad essere trepidanti gli uni per gli altri, è questo il segno di una comunità fondata sull’amore. “È veramente un guadagno non piccolo – diceva un autore dei primi secoli – ricondurre sul cammino della salvezza un’anima che si era smarrita o perduta (…) aiutiamoci l’un l’altro, così da condurre al bene anche i deboli e salvarci tutti, migliorandoci per mezzo della correzione fraterna”.

L’evangelista insiste sulla ricerca e sulla inevitabile fatica che questo comporta: “se riesce a trovarla” (18,13). Diversamente da quanto appare nella parabola lucana, non dà alcuna sicurezza sull’effettivo ritrovamento. Può darsi che, nonostante il nostro impegno, non riusciamo a riportare a casa colui che si è smarrito. Non importa. A noi viene chiesto di fare tutto il possibile, tutta la nostra parte. Senza sconti. Chiudendo il Concilio Vaticano II, Paolo VI ha dichiarato solennemente: “Per la Chiesa cattolica nessuno è estraneo, nessuno è escluso, nessuno è lontano” (Omelia, 8 dicembre 1965).



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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