9 Febbraio 2017

9 Febbraio 2017

Tra gli impuri

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 7,24-30)
In quel tempo, Gesù andò nella regione di Tiro. Entrato in una casa, non voleva che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto.
Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di lui, andò e si gettò ai suoi piedi. Questa donna era di lingua greca e di origine siro-fenicia.
Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. Ed egli le rispondeva: «Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». Ma lei gli replicò: «Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli». Allora le disse: «Per questa tua parola, va’: il demonio è uscito da tua figlia».
Tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n’era andato.

Il commento

Partito di là, andò nella regione di Tiro” (7,24). Un viaggio all’estero. Il Rabbì di Nazaret varca i confini della Galilea e s’inoltra a nord-ovest, in pieno territorio pagano. Nel brano parallelo Matteo menziona anche Sidone (Mt 15,21). Le due città menzionate sono ben conosciute nella Bibbia come simbolo dell’idolatria. Il giudizio dei profeti è senza appello: Isaia profetizzò l’umiliazione della città di Tiro, Geremia annunciò che sarebbe stata costretta a bere la coppa dell’ira del Signore, Ezechiele ne vide la caduta e la distruzione, Amos e Gioele rivolsero anche a questa città le loro imprecazioni. Ben diverso è invece l’atteggiamento di Gesù. Nonostante i numerosi miracoli compiuti, nelle città della Galilea permane una diffidenza che lo sorprende e suscita parole severe (Mt 11,21). In terra pagana, invece, un luogo dove non risuona la Parola dell’Altissimo, egli incontra una maggiore disponibilità. Il contesto immediato in cui si pone questo viaggio lo fa apparire come una scelta provocatoria. Nel momento in cui emerge più chiaramente il contrasto con quelli della sua casa, Gesù si reca in territorio pagano, proprio tra coloro che erano ritenuti impuri e che alcuni rabbini qualificavano con disprezzo con l’appellativo di “cani”.

Gesù lascia i luoghi abituali e s’incammina per sentieri nuovi. Non teme il contatto con gli impuri perché sa che la vera purezza riguarda il cuore. Questo viaggio non presenta un’esplicita intenzione missionaria, anzi, stando al racconto di Marco, Gesù fa di tutto per rimanere nascosto: “Ed entrato in una casa, voleva che alcuno lo sapesse” (7,24). E tuttavia, proprio questo sconfinamento permette a Gesù di incontrare una fede che non aveva ancora conosciuto nel suo popolo. La sua presenza suscita la fede di una donna che chiede e ottiene di allontanare il male che imprigiona la figlia. Dove Gesù arriva, risplende la grazia di Dio. È questo il senso e il cuore della missione. Oggi ci impegniamo a portare il profumo del Vangelo nelle case in cui il dolore soffoca la speranza.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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