Tempo di Pasqua in famiglia

1 Maggio 2017

1 Maggio 2017

Una famiglia che fatica

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 13,54-58)
In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.

Il commento

Non è costui il figlio del falegname?” (13,55). La memoria liturgica di San Giuseppe Lavoratore ricorda l’esperienza della Santa Famiglia, ci immerge nell’esperienza di quegli anni in cui il Figlio di Dio vive a Nazaret. La casa di Maria e Giuseppe era realmente – e in senso pieno – la dimora di Dio, la presenza di Gesù illuminava ogni cosa. Eppure tutto era vissuto nel più assoluto nascondimento. Non è solo Giuseppe che lavora, anche Gesù impara quel mestiere, come riferisce Marco (6,3). Scrive a questo proposito Giovanni Paolo II: “Se la Famiglia di Nazaret nell’ordine della salvezza e della santità è l’esempio e il modello per le famiglie umane, lo è analogamente anche il lavoro di Gesù a fianco di Giuseppe carpentiere” (Redemptoris custos, 22). La festa liturgica odierna sottolinea il tema del lavoro, non ci presenta una famiglia che prega ma una famiglia che lavora, una famiglia impegnata a conquistare giorno per giorno il pane da mangiare. Un’immagine feriale in cui tutti si possono riconoscere. Il lavoro, infatti, appartiene alla vita quotidiana e permette a ciascuno di mettere a servizio di tutti i doni e i carismi ricevuti da Dio. È bello sapere che, qualunque sia il nostro lavoro, siamo tutti impegnati a rendere più bella la creazione, plasmandola secondo il progetto originario, quella creazione vestita di bellezza da Dio e inquinata a causa del nostro peccato. Il nostro lavoro, la nostra preghiera, tutto ciò che noi facciamo serve a ristabilire l’armonia, l’equilibrio della creazione.

A Maria e Giuseppe, che hanno rinnegato totalmente se stessi per stare al servizio di Dio, vogliamo affidare il nostro impegno lavorativo, qualunque esso sia: oggi chiediamo la grazia di vivere ogni cosa nella luce di Dio e di mettere ogni nostra attività al servizio del Regno. Chiediamo anche la grazia di costruire attorno a noi spazi di umanità in cui non emerge tanto la capacità del singolo ma la bellezza della comunità perché dove c’è una famiglia unita nell’amore, lì risplende la gloria di Dio.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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