14 marzo 2018

14 Marzo 2018

Ci fidiamo di Gesù?

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 5,17-30)
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Il Padre mio agisce anche ora e anch’io agisco». Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio. Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati. Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato. In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno. Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. Da me, io non posso far nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato».

Il commento

Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita” (5,24). Ogni uomo cerca la felicità! È questo il desiderio che orienta ogni scelta. Gesù promette di donare fin d’ora la vita eterna, cioè una vita piena, a tutti coloro che ascoltano la sua Parola e lo riconoscono come “Luce da Luce”. In tutto quello che Gesù fa e dice si svela il mistero di Dio. il Padre parla e agisce attraverso il Figlio. Ci fidiamo davvero di Gesù e crediamo con tutto il cuore che Lui solo può darci una vita piena? La felicità che egli dona non è fatta di cose, anzi quanto più siamo disposti a rinunciare ai piacere inutili, tanto più troviamo il gusto delle cose vere, quelle che sono davvero essenziali. I bambini conoscono questa felicità, loro sanno essere felici con poche cose, a volte anche senza niente, perché a loro basta sentirsi amati. La felicità, che il Vangelo propone non è mai individuale ma sempre condivisa, non è la felicità dell’io che cerca se stesso ma la gioia che troviamo solo se c’impegniamo a camminare in comunione.

È bello pensare che la vita eterna non appartiene ad un futuro lontano ma al presente inquieto e faticoso. La nostra vita è fin d’ora carica di eternità. Tutto quello che facciamo, se scaturisce da Dio e se viene donato a Lui, ha un valore infinito. Ci sono persone che nel tempo della giovinezza guardano la vita come un orizzonte che si allarga. Con il passare degli anni i desideri si restringono, fino al punto da dover tristemente riconoscere che la vita non ha più niente da dire. L’orizzonte si restringe e si ritrovano davanti al muro della morte. Per il credente avviene il contrario. La vita è come una via che progressivamente si amplia, un orizzonte che diventa sempre più luminoso. Fino a quando ci troviamo davanti alla porta stretta della morte. Non è facile passare attraverso quella porta ma la fede dona la certezza che ci attende l’abbraccio di un Dio che ci ama. Impegniamoci a non sciupare nulla di questi giorni terreni per vivere nella pienezza che Dio dona.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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