10 luglio 2018

10 Luglio 2018

Mysterium iniquitatis

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 9,32-38)
In quel tempo, presentarono a Gesù un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni». Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».

Il commento

Usciti costoro, gli presentarono un muto indemoniato” (9,32). Poche parole per raccontare l’ennesima guarigione che sigilla una lunga serie di prodigi che l’evangelista ha raccolto in questa sezione (8,1 – 9,38). Proviamo a rileggere queste pagine: Gesù parla con autorità, compie prodigi, guarisce i malati, comanda alle forze della natura. Tutto questo dovrebbe suggerire uno sguardo carico di stupore e di benevolenza. E difatti le folle sono entusiaste: “Non si è mai vista una cosa simile in Israele!”  (9,33). Ma l’ultima parola è quella dei farisei: “Costui scaccia i demoni per opera del principe dei demoni” (9,34). Si tratta di una calunnia perché non ci sono motivi per lanciare un’accusa così infamante. Un plateale tentativo di seminare zizzania in mezzo al buon grano. Occorre anche aggiungere che ruolo sociale e l’autorità di cui godono i farisei, danno una certa credibilità alle loro affermazioni. La reazione stizzita dei farisei fa sorgere alcune domande: perché l’uomo rifiuta il bene e spegne la luce? Come mai dinanzi all’amore, che Dio rivela in Gesù, s’innalza un muro di diffidenza? C’è una sola risposta: il mysterium iniquitatis! Il male appartiene alla storia dell’umanità e talvolta si manifesta nelle forme più oscure, segno di quella presenza diabolica che costantemente inquina i pensieri e le azioni dell’uomo. Se anche l’opera luminosa di Gesù, che non è mescolata alle ombre del peccato, incontra un rifiuto così ostinato, non dobbiamo meravigliarci se tante volte l’azione della Chiesa viene aspramente combattuta. Anzi, possiamo interpretare l’opposizione al Vangelo come una sorta di marchio di fabbrica, un’ulteriore conferma che stiamo camminando nelle vie della verità. Il Vangelo non riporta alcuna risposta di Gesù. Inutile dialogare con chi vede ovunque il male e getta fango sulla mensa imbandita da Dio. Il Nazareno continua a seminare il bene, percorrendo senza sosta città e villaggi (9,35). Il male non può e non deve frenare l’opera di Dio. È questa la grazia che oggi chiediamo.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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